domenica 28 settembre 2008

Il guarda

Il guarda (in italiano guardia o guardiano) è una delle professioni più diffuse a Beira (e penso in altre città del Mozambico). Già, perchè Beira non è sicura, o almeno questo è quello che continuano a ripeterti prima del tuo arrivo, per metterti in guardia dai pericoli nascosti dietro ogni angolo; poi quando inizi a viverci, ti rendi conto che, tutto sommato, non è molto diversa da una qualsiasi città di un qualsiasi Paese, in cui devi stare attento, dove non puoi girare carico di gioielli, occhiali da sole, soldi, parlando tranquillamente al cellulare, dove ci sono zone che è meglio evitare, soprattutto in alcuni orari, e piccole precauzioni da prendere, per evitare di farsi fottere il cellulare dalla tasca davanti dei jeans mentre sei in fila per comprare il biglietto per un concerto che alla fine è stato una merda (sfogo personale!). Insomma i ladri ci sono dappertutto, con la sola "piccola" differenza che qui se un malandro viene beccato a rubare, può capitare che la folla non aspetti l'arrivo della polizia, ma decida di linciarlo o bruciarlo vivo sul posto (da gennaio ad aprile 2008 i giornali locali riportavano 7 episodi di linciaggio di ladri a Beira). Ma per fortuna noi non dobbiamo temere i ladri, la nostra casa è protetta dal guarda! La maggior parte dei guarda spunta verso le 5-5.30 del pomeriggio, quando il sole comincia a calare e la città si prepara per la sera; un rapido giro della casa per controllare che sia tutto a posto, per poi prendere posizione davanti al cancello, in piedi o, i più fortunati, con una sedia. Ce ne sono di tanti tipi, alcuni senza divisa, altri con uniforme e basco, chi disarmato, chi con un machete nascosto da qualche parte, qualcuno addirittura con il fucile. Ogni casa ha davanti una guardia, soprattutto nelle zone più residenziali, per cui quando giri la sera per le strade puoi vedere una fila interminabile di uomini appostati e attenti ad ogni minimo rumore (più o meno!!); alcuni preferiscono starsene da soli, altri si riuniscono in piccoli gruppetti per fare quattro chiacchere e passare la serata. Ma la parte più dura per il guarda deve ancora arrivare: il difficile infatti è stare svegli! Soprattutto prima che il proprietario di casa sia arrivato, con il gippone, strombazzando da un centinaio di metri per farsi aprire il cancello senza dover aspettare neanche un minuto. Quando la macchina è dentro al cortile e le luci della casa si spengono, finalmente il guarda può trovare un angolino comodo, indossare giubbotto o impermeabile, una bella copertona, e tanti saluti...
Molte volte mi è capitato di tornare a casa, aprire il cancello, entrare nel cortile con la macchina, e nonostante tutto il rumore, non riuscire a svegliare A, uno dei guarda storici della casa, addormentato come un sasso, seduto sulla sedia a dondolo dei vicini nella veranda. Forse A è quello che abbiamo "svegliato" più volte, ma con lui non abbiamo avuto nessun problema; ha solo la fissa, lui come altri, di lavare la macchina: come entri nel cortile ha già la canna dell'acqua in mano, e non serve a nulla dirgli che non è necessario; evidentemente quelli che abitavano qui prima di noi pretendevano la macchina sempre lucente. Quello con cui abbiamo avuto problemi è D, piccolo e canuto ometto, anche lui come A storico guarda della casa. Una sera siamo in casa, e sentiamo un cane che guaisce; usciamo e vediamo D che caccia in malo modo un cane dei vicini dal cortile; gli dico che non è necessario picchiare il cane, e lui si gira verso di me con uno sguardo spento, e barcollando mi tranquillizza -Tutto a posto- da due metri mi investe l'alitata carica di alcool -Sei sicuro di star bene D? Sei un po' strano, hai bevuto? (che spirito d'osservazione)- messo alle strette dal mio terzo grado ammette di aver bevuto qualcosina, ma che ora sta bene: alla faccia del "qualcosina", il piccolo ometto è sbronzo come un cinghiale!! Gli dico che così non può lavorare (te lo immagini alle prese con dei ladri?) e di andare a casa a ripigliarsi, ma lui insiste per rimanere; discutiamo per un po' e poi rientro in casa. Siamo in sala a vederci un film, quando iniziamo a sentire delle grida fuori dal cancello; esco e vedo l'uomo-che-vigila-sul-mio-sonno in mezzo alla strada, completamente ubriaco, la divisa tutta aperta, con una bottiglia di vetro (ormai quasi vuota) nella tasca, e continua a barcollare da una parte all'altra della strada, gridando contro gli altri guarda che tentano inutilmente di calmarlo; vado al cancello e, altrettanto inutilmente, tento di farlo ragionare, ma lui continua a gridare, e adesso è molto più incazzoso di prima, e mi dice che non gli interessa di perdere il lavoro, che quello non è un lavoro, che non ha bisogno dei miei soldi ecc. Gruppetti di ragazzini passano in mezzo alla strada e lo pigliano per il culo e lo imitano; ormai gli altri guarda se la ridono e si godono lo spettacolo; rientriamo in casa, ma le grida proseguono per ore, fino a quando, esausto, finalmente D crolla nella veranda e si addormenta come un bambino; non voglio immaginare il mal di testa al risveglio!! Dopo l'espisodio D è stato trasferito a sorvegliare un'altra casa, in cui altri guarda fidati possono controllarlo.
Al suo posto è arrivato J, che da subito si è dimostrato super-efficiente. Addirittura una domenica, nel suo giorno di riposo, mi ha accompagnato nel campo di un suo parente agricoltore, e abbiamo fatto un carico di terra "buona" per il piccolo orto che ho fatto in giardino. E spesso ci troviamo davanti all'orticello, braccia incrociate dietro la schiena, a commentare lo stato di salute dei pomodori. L'unico appunto che si può fare a J è che è un po' apprensivo; a luglio durante le settimane di viaggio nel Nord del Mozambico, ogni 3-4 giorni mi faceva uno squillo, o mi mandava un sms per chiedermi come stavamo, se era tutto a posto, dove eravamo: ho il sospetto che sia stato contrattato direttamente da mia madre!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mitico guarda!!!
Anche se la terra non pareva avesse dato grandi risultati...