sabato 24 ottobre 2009

Ottomani in Africa


Forse non tutti sanno che: in Kenya...



... le giraffe corrono a rallentatore

... gli elefanti anziani hanno la quinta gamba

... il leone e la leonessa stanno insieme solo in luna di miele e poi nascondono bene i piccoli nella savana. La leonessa non solo si sbatte a cacciare, ma mangia pure per ultima... hai capito u liune?

... il cercopiteco verde ha le palle azzurre

... il rinoceronte bianco... è grigio

... gli ippopotami sono dei pistolotti noiosissimi

... i Masai sono vestiti alla scozzese

... ci sono gli scaldabagni a legna

... gli overlanders sono molesti e caciaroni

... per pagare e morire c'è sempre tempo

... l'equatore non è uno solo

... ad ogni equatore un tipo con l'acqua nella brocca cerca brocchi cui mostrare l'esistenza della forza di Coriolis (sappiate che è una bufala, se volete dettagli chiedeteli a 1001, lui sa)

... (ed altrove) sarebbe meglio non mettere l'ossidiana in tasca insieme all'orologio, regalo della suocera

... durante un safari, se non ti assicuri bene al gippone puoi anche ruzzolare giù

... anche perchè durante un safari la tentazione di rientrare nella catena alimentare è forte (parola di lonley planet, edizione inglese)


In Kenya ed altrove:

... si scrive un blog anche per se stessi

... chuva de ideas è chuva de ideas


firmato: G4
1001
Gianmuga

J
Squa

martedì 13 ottobre 2009

Madagascar n.5

Nosy Be: normalmente assediata dai turisti, soprattutto italiani e francesi. Sfortunatamente per il turismo malgascio, ma fortunatamente per noi, quest'anno anche questa famosa isola ha risentito della crisi politica. Sono molti i locali chiusi. Affittiamo un motorino e facciamo un giro per vedere le spiagge più belle. Alla fine ci fermiamo nella spiaggia di Andilana, famosa per la sua bellezza. Il paesaggio è il classico da cartolina dei tropici. Molto suggestivo. Camminiamo su una piccola lingua di sabbia in mezzo al mare. Il colore del mare è incredibile. Tutto perfetto, fino a quando raggiungiamo l'estremità della spiaggia. Davanti a noi si staglia un enorme e terribile mega-albergo-villaggio-turistico. Dall'altissimo-parlante ci arrivano le grida italiane degli animatori che tentano di far fare un po' di movimento ai soliti rincoglioniti. Davanti al quasi-eco-mostro gruppetti di turisti. Tutti italiani. Più di quanti ne abbiamo visti nelle precedenti settimane. Arrivano qui con un volo diretto da Milano. E qui si fermano. Ci allontaniamo velocemente prima di essere bloccati in un gioco-aperitivo.
Il giorno seguente arriviamo in piroga alla vicina e più tranquilla isola di
Nosy Komba: arriviamo la mattina con la bassa marea. Talmente calmo che sembra di navigare su un lago. Dalla barca, attraverso un'acqua cristallina, vediamo il fondale ricoperto di coralli. Si apre una piccola baia. Semplicemente bellissimo. Ci posiamo dolcemente sulla spiaggia. Ci fermiamo nel posto più economico (ovviamente!) e più suggestivo. Un bungalow circolare in legno, circondato da palme a cinque metri dal mare. Una spiaggia costellata di piroghe dei pescatori. Alla spalle il villaggetto con un labirinto di vicoletti su cui si aprono piccoli ristorantini (gargotte) e le case dei locali. La bellezza di questo luogo è commovente. La sera mangiamo sulla spiaggia pesce e frutti di mare grigliati. Nei giorni successivi conosciamo Halifa, un cinquantenne malgascio, esperto marinaio, capitano di una barca a vela ereditata da un francese. Da poco ha risistemato la barca e si è messo in proprio, offrendo crociere nelle isole della costa nord-ovest del Madagascar. Come suoi primi clienti, ci propone una gita a prezzi da super-offerta. Cosi' passiamo due giorni in barca a vela (allafacciucazz!). Insieme al capitano conosciamo le isole vicino a Nosy Komba. Facciamo snorkelling nella riserva marina di Nosy Tanikely (come nuotare in un acquario). Visitiamo al tramonto il piccolo villaggio di pescatori di Nosy Faly. La sera ceniamo sul ponte della barca con ottimi piatti malgasci preparati dal nostro capitano. Senza parole. Lasciamo con tristezza Nosy Komba per volare di nuovo a Tanà. Domani lasceremo lo splendido Madagascar. Finisce una parte del viaggio e ne comincia una nuova. Ci aspetta il Kenya, dove incontreremo squa e pdx, con cui proseguiremo il viaggio fino in Tanzania!
Al prossimo aggiornamento...

lunedì 5 ottobre 2009

Madagascar n.4

Diego Suarez: piccola città coloniale e antico porto sulla punta nord del Madagascar. Atmosfera e vicoli che a J. ricordano molto Cuba. La zona più commerciale ci ricorda la baixa nella nostra Beira. La sonnecchiosità e il caldo terrificante dellà città ci invitano ad un giorno di relax. Passeggiata per le stradine. Giro al mercato per comprare frutta e verdura. Un po' di tempo dedicato alle foto. E poi una bella pennica pomeridiana nella camera/cubicolo del nostro albergo, con giusto lo spazio per il letto, ma in compenso una bella abat-jour a luce rossa...più che un Hotel un Motel, meno male che non ci hanno fatto pagare a ore!!

Con un taxi R4 arancione, diviso con una coppia di giovani francesi, raggiungiamo Joffreyville, punto di partenza per visitare il parco della Montagna d'Ambra. L'unico albergo del paese non ci lascia mettere la tenda nel giardino, ma fortunatamente la guida del parco si offre di ospitarci nella casa della sua ex-moglie. Un bel risparmio e l'occasione di vivere, almeno per una notte, in una casa malgascia. Tutti gentilissimi. Il giorno dopo camminata di cinque ore nella foresta pluviale. Uccelli, camaleonti, gechi super-mimetici e gli immancabili lemuri, di cui abbiamo visto due nuove specie. Dopo il trekking saltiamo al volo su un taxi-brousse, incastrati alla bellemeglio per tre ore (soprattutto J). Arriviamo distrutti al paese successivo, Mahomasina, dove ci accoglie la nostra prima pioggia malgascia. Dopo cena sveniamo sul letto: ore venti (un record!!).

Per riposarci un po', organizziamo due giorni di trekking nel parco dell'Ankarana. Camminate estenuanti nella foresta secca e su rocce calcaree (le chiamano tsingy), erose dal vento e dall'acqua che le hanno rese delle punte acuminate. Anche qui una fauna incredibile e dei paesaggi meravigliosi.

Oggi alzataccia: partenza alle 5.30. Rotta verso sud-ovest, destinazione isola di Nosy Be. Strada bellissima. Dal finestrino vedo
terra rossa
palme, banani, acace ed eucalipti
villaggi di palafitte di legno e paglia
piccoli specchi d'acqua con bambini nudi che giocano.
Dopo tre ore di taxi ci spariamo mezzo'ora di barca per arrivare all'isola. Sbarcati su Nosy Be veniamo circondati da un ammasso di gente che ci offre di tutto: taxi, albergo, escursioni. A me offrono delle ragazze a buon prezzo! Riusciamo a scappare e ci infiliamo nel primo albergo/bettola che troviamo. Se possibile ancora più scrauso di quello a Diego Suarez. Domani ci aspetta un bel giro dell'isola in motorino: finalmente su due ruote!!
Dopo Nosy Be rotta su Nosy Komba dove ci spiaggeremo alla grande e ne approfitteremo per fare qualche immersione.
Alla prossima...