martedì 30 marzo 2010

Famiglie globali. Le frontiere della maternità

La Scighera
Giovedì 1 Aprile 2010

21:00 - 23:00
Le donne che curano le nostre famiglie hanno una famiglia?
Ormai da molti anni, il nostro paese trae beneficio dal lavoro domestico e assistenziale delle donne migranti. Sono donne che si allontanano dai figli, dalla famiglia, dalla loro casa natia per cercare una fonte di sostentamento all’estero.
Il numero delle donne che compiono questa scelta è in continua crescita, ma sono ancora poche le analisi di questa spiccata connotazione femminile e familiare del fenomeno migratorio...
Nel suo libro Famiglie globali. Le frontiere della maternità (Utet, 2009), Paola Bonizzoni analizza con passione e originalità la realtà delle famiglie transnazionali, tra ricongiungimenti e maternità a distanza. Parleremo delle contraddizioni e delle sfide poste dalle nuove frontiere della maternità con l'autrice, Paola Bonizzoni, (ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Sociali e Politici dell’Università Statale di Milano), con Karina Scorzella Vergara (mediatrice culturale della Cooperativa Crinali di Milano) e con Laura Balbo (docente di sociologia dell'Università di Padova). Coordina Chiara Martucci.

Ingresso libero con tessera Arci.

Parole di frontiera

PAURA PIACERE CASA IDENTITÀ

Quattro parole che attraversano il mondo dell’immigrazione per parlare d’immigrazione senza parlare d’attualità. Quattro parole, quattro temi, quattro incontri.
Il primo:

8 aprile 2010
ore 21.30
presso La Scighera
proiezione del film

Per info: naga@naga.it o info@scighera.org

Armi, vola l’export italiano

Il settore non conosce crisi

Si conferma anche nel 2009 la forte crescita già registrata nel 2008. Poco meno di due terzi delle esportazioni sono dirette a paesi Nato. Ma anche i paesi non Nato, con 2,6 miliardi di euro di acquisti, fanno la loro parte. Un commento di Archivio Disarmo [...]

[leggi l'articolo su Nigrizia.it]

venerdì 26 marzo 2010

Italia: Ong chiedono lo stop alla diga etiope Gibe III

[...] "La diga - sostengono le Ong - metterebbe in pericolo i terreni abitati da 500mila indigeni tribali dell’Etiopia del Sud e della parte settentrionale del Kenya, la cui sicurezza alimentare dipende strettamente dalle risorse naturali e dal delicato equilibrio dell’ecosistema locale. Facendo cessare il flusso naturale delle acque del fiume, lo sbarramento distruggerebbe i raccolti, impedirebbe il pascolo nei pressi delle rive e eliminerebbe le riserve ittiche presenti nel Lago Turkana, il più grande invaso desertico del mondo. L’ecosistema e le tradizioni culturali della Bassa Valle dell’Omo e dello stesso lago Turkana, entrambi riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, andrebbero persi per sempre".[...]

[leggi l'articolo su Nigrizia.it o Unimondo.org]

[guarda il sito Stop Gibe III]

Unhcr: l'invasione di richiedenti asilo nei Paesi più ricchi è un falso mito

[...] Rispetto al 2008 il numero totale di richiedenti asilo è rimasto stabile con 377mila domande, nonostante le significative differenze regionali evidenziate dal rapporto. Il numero di domande di asilo è aumentato in 19 paesi, mentre è calato in 25. Da rilevare l’incremento del 13% nei paesi del nord Europa con 51.100 nuove domande, la cifra più alta negli ultimi sei anni. Al contrario il numero di domande presentate nei paesi dell’Europa meridionale è calato del 33% con 50.100 richieste di asilo, ciò è dovuto principalmente ad un significativo calo in Italia (-42%), Turchia (-40%) e Grecia (-20%). [...]

[leggi l'articolo su Unimondo.org]

mercoledì 24 marzo 2010

Africani di Rosarno a Roma aspettano ancora risposte

[...] Riteniamo che chi ha avuto il merito di scoperchiare il vaso di Pandora dello sfruttamento del lavoro immigrato nelle campagne del belpaese, che consentono all’industria agro-alimentare di mantenersi competitiva e di far profitti sulla pelle dei lavoratori, abbia già pagato un prezzo altissimo per il proprio coraggio: aggressioni e violenze reiterate negli anni da quella parte della popolazione più reazionaria e collusa con le organizzazioni criminali, miseria e negazione dei diritti più elementari, clandestinità forzata e strumentale fino alla deportazione di massa operata dallo stato per disinnescare la miccia della guerra civile [...]

[leggi l'articolo su AfricaNews]

TB DAY 2010

Il 24 Marzo rappresenta il World TB Day, una giornata per ricordare che la tubercolosi oggi rimane una pericolosa epidemia mondiale, che causa la morte di milioni di persone ogni anno, soprattutto nelle aree più povere del pianeta.
Il 24 Marzo 1882 il Dott Robert Koch annunciò alla comunità scientifica la scoperta del microganismo responsabile della tubercolosi. Al momento dell'annuncio di Koch a Berlino, la tubercolosi si stava diffondendo attraverso l'Europa e le Americhe, causando la morte di una persona su sette. La scoperta di Koch aprì la via per la diagnosi e la cura della TB.

“Ci sono buone notizie nella lotta alla tubercolosi: il mondo sta compiendo continui progressi nel contrasto alla diffusione di questo male mortale e i decessi continuano a diminuire”: si apre con una valutazione positiva il messaggio del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, in occasione della Giornata mondiale della tubercolosi, celebrata oggi con lo slogan “In marcia contro la tubercolosi”. “Grazie all’impegno di operatori socio-sanitari governativi e non – sottolinea Ban Ki-moon - 36 milioni di persone sono state curate dal 1995 a oggi e sei milioni di vite sono state salvate”. Nonostante risultati positivi, continua però il Segretario generale, “il progresso non dovrebbe mai distoglierci da questa sfida: la tubercolosi rimane la seconda malattia infettiva mortale per gli adulti, in particolare tra le donne in età riproduttiva”. Ban Ki-moon ricorda poi uno degli “Obiettivi di sviluppo del millennio” stabiliti dalle Nazioni Unite: l’acceso universale alla prevenzione e alla cura di ogni forma di tubercolosi. In alcuni paesi del Sud del mondo, dove sono registrati l’80% dei contagi, “il tasso dei nuovi affetti diminuisce a un ritmo più lento di quanto occorrerebbe” perché la popolazione non usufruisce dei necessari controlli preventivi e con difficoltà viene sottoposta “ad appositi trattamenti per curare forme più resistenti e dunque più costose da superare”. Infine, conclude Ban Ki-moon, nella “marcia da proseguire a sostegno di questa importante battaglia vanno confermati finanziamenti per l’acquisto di medicinali, di competenze diagnostiche e per una maggiore sensibilizzazione sull’intreccio tra tubercolosi e malati di sindrome da immunodeficienza acquisita (sida/aids)”, circa la metà del milione e 800.000 persone morte nel 2008.
www.misna.org

[guarda il sito stop TB partnership]
[guarda il foto-reportage di David Rochkind "Tuberculosis in Mumbai", vincitore nel 2009 del premio "Images to Stop TB"]
[guarda il video "The Human Face of TB"]

martedì 23 marzo 2010

Favelas

Leggendo l'articolo di PeaceReporter sulle favelas brasiliane, ho ripensato al 2005, quando io e J eravamo in Brasile e facevamo volontariato nella favela Rocinha, la più grande e popolata di Rio de Janeiro. Un'esperienza indimenticabile.
Qui sotto alcune foto che abbiamo scattato in favela, e parte di una Email che ai tempi avevo inviato agli amici in Italia...
[...] Vere e proprie città nella città con proprie regole e leggi non scritte, dove i "banditi" diventano eroi, e dove un uomo, bandito o poliziotto, puo diventare in un solo istante giudice, giuria e boia. E poi distese infinite di microcase e baracche ammassate le une sulle altre senza spazio per correre o giocare, scalinate che si arrampicano sulle colline in un labirinto dove intrecci di cavi e tubi ti indicano la via d'uscita, e dove alzando gli occhi (non troppo spesso visto che è molto facile calpestare rifiuti, merde o animali morti) non si riesce a vedere il cielo...ma in ogni casa spunta, immancabile, un televisore, sintonizzato sulla telenovela del momento, come un mostro dai mille occhi che osserva e ipnotizza, o forse allevia un poco la fame e la tristezza [...]

Slums che scoppiano

Dal 2000 ad oggi gli abitanti delle bidonville sono aumentati di 55 milioni di abitanti, passando da 776,6 milioni a 827,6.

A Rio de Janeiro, in Brasile, hanno preso avvio i lavori del quinto Forum urbano mondiale. Istituito dalle Nazioni Unite, è la prima volta che il Forum si svolge in un Paese dell'America Latina. Le precedenti edizioni si erano tenute a Nairobi (2002), Barcellona (2004), Vancouver (2006) e Nanchino (2008). Le città continuano ad attrarre sempre più persone, mentre le campagne si svuotano. Stando ai dati del rapporto delle Nazioni Unite, “Lo Stato delle città nel mondo 2010-2011”, il 50, 6 per cento della popolazione mondiale, pari a 3,49 miliardi di persone, ha scelto di vivere nelle zone urbane.

[leggi l'articolo su PeaceReporter]

Africa, la fame di terra.

E' La terra più economica al mondo. Per saziarsi le imprese straniere cacciano mega appezzamenti di terreno in Sudan, Kenya, Nigeria, Tanzania, Malawi, Etiopia, Congo, Zambia, Uganda, Madagascar, Zimbabwe, Mali, Sierra Leone.

Una febbre di terra di reminiscenza coloniale. La creazioni di immensi latifondi in Africa. Una superficie di 50 milioni di ettari che nell'ultimo anno è stata acquisita, o sta per esserlo, da investitori che lavorano con fondi pubblici esteri.

[leggi l'articolo di Alessandro Ingaria su PeaceReporter]

Immigrazione, esperienze a confronto

Esponenti del governo e ambasciatori europei si sono incontrati ieri, a Roma, nel corso di un seminario presso l'Ambasciata britannica, per discutere le politiche migratorie adottate dai paesi Ue e confrontarsi con l'associazionismo.

[leggi l'articolo su Nigrizia]

L'acqua che non c'è

L'allarme dell'Onu

Milioni di persone soffrono già per la siccità che avanza in sempre più vaste aree del pianeta, mentre l'assenza di efficaci sistemi di depurazione provoca più vittime della stessa guerra. È il quadro presentato dall'agenzia Onu per l'Ambiete, in occasione, oggi, della Giornata Mondiale dell'Acqua.

[leggi l'articolo su Nigrizia]

Festival Cinema Africano, d'Asia e America Latina


Sul sito del Festival del Cinema Africano tutti i premi assegnati.



[leggi l'articolo su Nigrizia]

sabato 20 marzo 2010

Vergognoso!

Il sapone anti-immigrati. L'ultima della Lega ad Arezzo

AREZZO - Sapone per lavarsi le mani dopo aver toccato un immigrato. Lo distribuiscono militanti della Lega Nord a Sansepolcro e in altri paesi della provincia di Arezzo. Un'iniziativa che ha indotto il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, a chiedere l'intervento del ministro dell'Interno Roberto Maroni. [...]

[leggi l'articolo su Repubblica.it]

Scene di ordinaria follia

NB: I fatti narrati sono realmente accaduti, qualche settimana fa.

Metropolitana di Milano. Linea 1. La rossa. 18.30.
Un braccio appeso al tubo. Dall’altra manica spunta un libro. La postura ormai pilates-resistente mi costringe la faccia dentro le pagine. Isolamento. Tranquillità.
Leggo “Servi. Il paese sommerso dei clandestini al lavoro” di Marco Rovelli…bello, intenso, vero!
Cordusio, fermata Cordusio.
Dice la signorina (signora?) registrata.
Le porte si chiudono. Le porte si aprono.
Cordusio, fermata Cordusio. Insiste la voce.
Le porte si chiudono. Le porte si aprono.
Cordusio, fermata Cordusio. Eccheccazzo!
Guasto al vagone. Tutti giù. Tra sbuffi contenuti e imprecazioni liberate ci troviamo tutti sulla banchina. Migliaia e migliaia di persone. Penso io. Qualche decina. Secondo la questura.
Inizia la sagra della saracca.
Arriva un altro treno. Si ferma. Le porte sputano fuori ammassi di gente. Niente da fare. Non si sale. Passano altri-tre-treni (tutti-e-trentatrè-trotterellando) prima che la gente in attesa riesca a metterci piede dentro.
Accanto a me saltano rosari.
Finalmente si sale. Spazio minimo. Spingono tutti come dannati.
Tensione. Stress dopo-lavoro. Tutti pronti a scattare per nulla.
“Al mio segnale scatenate l’inferno!”.
Ma questa volta non mi avranno. Mi ricavo una nicchia. Stretto tra i corpi.
E leggo.
Leggo di Mehedi dal Bangladesh:
[…] Tu abiti a Corvetto, e quando il lavoro finisce, con la metropolitana ormai chiusa, per tornarci devi prendere il 27 fino al Duomo, e l’ultimo parte all’una e un quarto di notte. Quando finisci all’una non ce la fai […] hai provato a chiedere di farti uscire mezz’ora prima “Fai come vuoi …però non ci vediamo più. Così per tornare a casa ti tocca camminare più di due ore, e per dormire te ne restano meno di tre. Anche perché la mattina devi essere lì alle sette per cominciare alle otto, ché se arrivi dopo magari hanno già assegnato le cose da fare e non c’è più posto. Allora spesso preferisci restare a dormire su una panchina del magazzino. Non sul divanetto dell’ufficio, figurarsi, quello rimane chiuso […]
Alzo lo sguardo. Un ragazzo e una sciura litigano. Lei è appena inciampata sul di lui zaino.
Li guardo.
Sorrido.
Continuo a leggere…

20 Marzo: manifestazione per l'Acqua a Roma

Acqua, diritti, democrazia: verso la manifestazione di Roma.

“Si scrive acqua ma si legge democrazia” è uno degli slogan della manifestazione che, dalle 14, attraverserà oggi il centro di Roma da Piazza della Repubblica a Piazza Navona. Secondo il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che organizza il corteo, una democrazia significa diritto sociale a una gestione condivisa dei “beni comuni”, come l’acqua ma non solo l’acqua.

[leggi l'articolo su Misna]

venerdì 19 marzo 2010

Scuola, "espulsioni" da tremila classi per il tetto del 30% agli alunni stranieri

Il ministero studia lo scenario problematico aperto dalla "riforma" Gelmini. Il caso Lombardia. Molte famiglie migranti potrebbero dover iscrivere i figli in paesi diversi da quello dove vivono.

Migliaia di alunni stranieri, per effetto del tetto massimo per classe fissato dal ministro Gelmini, rischiano a settembre di essere "deportati" in altre scuole. A regime, cioè quando il provvedimento sarà esteso a tutte le classi dell'ordinamento scolastico italiano, sono oltre 100mila gli studenti di nazionalità non italiana che rischiano di non potere scegliere liberamente la scuola dove iscriversi. E' lo stesso ministero dell'Istruzione, attraverso il "Focus sulla presenza degli alunni stranieri nelle scuole statali" pubblicato pochi minuti fa, a fornire i numeri del fenomeno [...]

[leggi l'articolo su Repubblica.it]

Sempre peggio...

Clandestini, linea dura della Moratti

"Perquisizioni anche senza mandato" Per applicare le ordinanze su via Padova, il sindaco Moratti ha chiesto al ministro Maroni di introdurre il reato di clandestinità fra quelli per cui la polizia può fare irruzione senza mandato. E le due nuove ordinanze, che entrano in vigore il 25 marzo e saranno sperimentali fino al 31 luglio, potrebbero essere estese in tempi brevi anche ad altre zone della città.


[...] Come farà Palazzo Marino a controllare dal momento che neanche la polizia può entrare in un appartamento senza un mandato? "Andremo casa per casa, busseremo e chiederemo i titoli di occupazione", risponde il vicesindaco Riccardo De Corato. E il sindaco aggiunge: "Abbiamo chiesto al ministro Maroni di estendere, con un decreto legge, la possibilità per la polizia di Stato di fare irruzione in un locale non solo per i reati di terrorismo o droga, ma anche di clandestinità. Aspettiamo un riscontro". [...]

[leggi l'articolo su Repubblica.it]

Maibobo al Festival del Cinema Africano


Spazio Oberdan 21.15
Maibobo, di Yves Montand Niyongabo, Ruanda, 2010.



Il cortometraggio Maibobo del giovanissimo regista rwandese Yves Montand Niyongabo (22anni) è, nonostante certe imprecisioni tecniche, un buon primo cortometraggio a sfondo sociale che racconta la realtà degli orfani, alcuni di loro sieropositivi, figli di donne violentate durante il genocidio ruandese del 1994. La camera del giovane regista entra nei particolari del quotidiano di questi ragazzi, limitando i dialoghi e i suoni all'essenziale, forse anche per non sovraccaricare inutilmente di drammaticità una storia già fortemente triste. Un esempio di cinema, quello di Niyongabo, capace di trasmettere temi sociali, ma soprattutto una stesura cinematografica interessante, che mostra un talento nascente.

Da Nigrizia.it

Due mesi dopo, i fatti di Rosarno non hanno insegnato nulla

[...] La proposta del “permesso a punti” prosegue su questa direzione e dimostra che i fatti di Rosarno non hanno insegnato nulla. Applicata agli italiani, ci renderebbe tutti “clandestini”. Quanti di noi conoscono perfettamente la Costituzione? Quanti sono perfettamente “integrati nel tessuto economico-sociale”? Chi sta ai margini lo fa per sua volontà o per una crisi sempre più difficile?
A questo si aggiungono i mille provvedimenti presi nel Centro Nord dalle amministrazioni leghiste e dai loro imitatori. Norme assurde, cattive, asfissianti, a tratti ridicole, come il divieto di elemosinare ad Assisi o i limiti di età per sedersi sulle panchine di diverse città. I migranti, resi ricattabili da una legislazione oppressiva e dalla difficoltà di trovare lavoro, che li trasforma in irregolari, fuggono ormai dal Nord e finiscono nelle varie “Rosarno” d’Italia. Il provvedimento più famoso è quello di Boccaglio, vicino Brescia: l’iniziativa anti-immigrati chiamata “White Christmas”. A Cantù, c’è un numero verde per segnalare la presenza di irregolari. Ad Adro, nel bresciano, un premio di 500 euro ai vigili urbani per ogni “clandestino” individuato. Ad Alassio, il divieto di trasporto di mercanzia in borsoni e sacchi di plastica. Stessa cosa a Firenze e Venezia. A Cittadella (Padova), schedatura di tutti gli stranieri. A San Martino dall’Argine, nel mantovano, il comune invita a denunciare la presenza di migranti senza documenti. Poi le ordinanze anti-elemosina: da Cesena a Savona, da Firenze a Roma e persino ad Assisi. Quelle anti-kebab (Lucca, Prato e tutta la Lombardia) e i provvedimenti contro le moschee (Alessandria, Casalpusterlengo, Como, Magenta, Piacenza, Varese).
Demenziali le ordinanze che riguardano le panchine: a Lecco diventano più piccole, a Sanremo è vietato sedersi per chi ha più di 12 e meno di 60 anni, a Vicenza per chi ne ha meno di 70, a Voghera in più di tre persone. A Cernobbio i vigili urbani entrano nelle case dei futuri sposi per accertare la pulizia di muri e pavimenti. A Milano si propone che gli autisti ATM siano solo italiani, e che ci siano vagoni del metro riservati. Per qualche mese, autobus con le grate ai finestrini sono stati usati per rinchiudere i migranti senza documenti. Un freddo da Terzo Reich al Nord, la violenza senza misericordia della mafia al Sud. I migranti stanno sperimentando il peggio dell’Italia. E la nostra incapacità di guardarci allo specchio e trovare – subito – soluzioni efficaci. Prima che tanta gente ignorata, sfruttata, perseguitata e vilipesa si stanchi. [...]

di Antonello Mangano, da www.terrelibere.org

[Leggi l'articolo su MicroMega]

giovedì 18 marzo 2010

Delusione

Sono appena tornato da una proiezione del Festival Cinema Africano ecc ecc.
Ho visto due cortometraggi:
Slam Video Maputo, Ella Raidel, Austria/Mozambico, 2010
Sunday School, Joanna Vasquez Arong, Filippine/Cina/Zambia, 2010

Probabilmente avevo troppe aspettative, soprattutto rispetto al primo. Dalla scheda del film che avevo letto, mi aspettavo di vedere la parte positiva, legata alla musica, della vita nei quartieri più poveri di Maputo, capitale del Mozambico. Invece per mezz'ora telecamera fissa nel backstage di alcuni video musicali di gruppetti hip hop. O durante le registrazioni di un programma televisivo mozambicano per ragazzi. Insomma secondo me non è vero che "Il film alla fine rende omaggio all’allegria contagiosa della cultura popolare mozambicana."

Speriamo nel programma di domani...

Comunicato stampa Fa la cosa giusta!

[clicca sull'immagine per ingrandirla]

Una giornata italiana

Ecco perchè senza gli immigrati saremmo perduti
Dai pescherecci alla fonderie, dalle cave agli ospedali. Ma anche sul prato degli stadi: in un libro il ruolo sempre più insostituibile che gli immigrati ricoprono nel nostro paese.
Da un'idea di Riccardo Staglianò.

[Guarda il video]

Slam Video Maputo

Segnalo che sul sito Africa News si possono trovare delle brevi schede dei film in concorso al 20° Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina.


Ricordo che sul sito ufficiale del Festival si trovano il programma completo e le sale utilizzate (anche nel sito ufficiale si possono trovare le schede dei film in concorso).



Oggi in programma alle 18.30 al Cinema Gnomo:

SLAM VIDEO MAPUTO

Poche persone ricordano che, a metà anni Settanta, Jean-Luc Godard e sua moglie Anne-Marie Miéville visitarono il Mozambico, che aveva appena ottenuto l’indipendenza, per aiutare la nascente repubblica marxista a costruire un proprio sistema televisivo. Godard si chiedeva come la televisione potesse essere usata per dare ai cittadini mozambicani un ritratto di loro stessi non conforme alla cultura coloniale. L’artista e videomaker Ella Raider è rimasta affascinata da quella domanda e si è chiesta a sua volta quale immagine della popolazione viene oggi trasmessa dai media del Mozambico. Incontra slam poets, musicisti hip-hop, visita trasmissioni televisive e radiofoniche. La domanda di partenza era seria, ma il suo punto di vista è spensierato e divertente. Il film alla fine rende omaggio all’allegria contagiosa della cultura popolare mozambicana.

Austria/Mozambico – 2010
Regia: Ella Raidel
Sceneggiatura: Ella Raidel
Fotografia: Ella Raidel
Montaggio: Ella Raidel
Suono: Ella Raidel
Formato: Video
Durata: 28 min.
Versione originale: Portoghese
Produzione: Ella Raidel

martedì 16 marzo 2010

Milano, coprifuoco in via Padova

In via Padova scatta il coprifuoco per i negozi «sospetti». Take away e phone center chiuderanno entro le 22, mentre i centri massaggi dovranno spegnere le insegne ancora prima, alle 20. Notte più corta anche per le discoteche: saracinesche abbassate due ore prima. A un mese di distanza dalla rivolta etnica scoppiata dopo l’omicidio di un giovane egiziano — era il 13 febbraio — arriva la risposta del Comune. Venerdì il sindaco Letizia Moratti firmerà le due nuove ordinanze che si applicheranno solo in via Padova e negli immediati dintorni.
[Leggi l'articolo su Corriere.it]

Italia, espulsi anche gli irregolari con figli minori a scuola

Gli stranieri irregolari con figli minori che studiano in Italia non possono chiedere di restare nel nostro paese. Secondo una sentenza della Corte di Cassazione, che così smentisce una recente sentenza della stessa suprema corte, la tutela della legalità alle frontiere prevale sul diritto allo studio dei minori.
[Leggi l'articolo su PeaceReporter]

Banche armate

Nel corso dell'incontro su "Finanza e armi" che si è tenuto sabato scorso a Milano durante la fiera “Fa’ la cosa giusta!”, il caporedattore di Unimondo, Giorgio Beretta, ha presentato un'anticipazione della sua ricerca sulle operazioni d'appoggio all'export di armamenti italiani svolte dalle banche nell’ultimo decennio. La ricerca è parte di un più ampio studio-pilota dal titolo provvisorio "Finanza e amarmenti: le connessioni di un mercato globale" realizzato dall’Osservatorio sul Commercio di Armi (Os.C.Ar.) di IRES Toscana – Istituto di ricerche Economiche e Sociali – vincitore del bando di finanziamento della Fondazione Culturale Responsabilità Etica onlus per il 2009 che mostra le ampie connessioni tra mondo finanziario - e in particolar modo di banche e assicurazioni – che è stato presentato dai ricercatori nel corso della medesima manifestazione.

[Leggi l'intervista su unimondo.org]

giovedì 11 marzo 2010

Brevi su immigrazione

Immigrati, l'onu critica pacchetto sicurezza. "In Italia ci sono troppe discriminazioni".

[...]“Continuo a essere preoccupata – ha detto la Pillay di fronte alla Commissione diritti umani di Palazzo Madama – perché il ‘pacchetto sicurezza’ rende lo status di clandestinità un’aggravante per chi commette un crimine comune”. Le nuove misure, per altro, subordinano la prestazione di servizi pubblici essenziali alla presentazione di un permesso di soggiorno ed estendono fino a sei mesi il periodo massimo di detenzione nei Cie. Tutti questi aspetti sono stati criticati dalla Pillay, per altro molto critica nei confronti dei respingimenti di migranti effettuati nel Mediterraneo dalla Marina militare italiana in violazione del diritto alla richiesta d’asilo. “I migranti non sono rifiuti tossici” [...]
[Leggi l'articolo di Misna]
[Leggi l'articolo di Repubblica]

Mandati a morire

Gli eritrei e i somali respinti in Italia, sono da diversi mesi nelle carceri libiche e rischiano di essere rimpatriati nel loro paese dove li attende la corte marziale e i lavori forzati.

[...]La ricetta dei respingimenti, voluta dal governo Prodi e messa in atto dal governo Berlusconi, ha dato i frutti sperati. Gli sbarchi in Sicilia si sono azzerati negli ultimi mesi. Nel 2009 sono arrivate via mare poco più di 9mila persone a fronte di oltre 36mila giunte l'anno precedente. Dall'inizio dei respingimenti, nel mese di maggio, il numero degli arrivi è calato addirittura del novanta percento. "Abbiamo fermato l'invasione", recitano tronfi d'orgoglio i manifesti elettorali della Lega. Nessuno però ha ancora detto agli italiani che fine hanno fatto i respinti [...]
[Leggi l'articolo su Peacereporter]

mercoledì 10 marzo 2010

Cinque domande all'Eni

Non voglio assolutamente minimizzare il disastro ambientale rappresentato dal "caso Lambro" accaduto nelle scorse settimane. Ma come ci siamo dimostrati sensibili all'ecosistema di casa nostra, nel Delta del Po, così abbiamo il dovere di informarci sui danni ambientali che una multinazionale petrolifera italiana, l'Eni, rischia di provocare in Congo Brazzaville e probabilmente sta già provocando nel Delta del Niger. Infatti l'Eni ha in corso, e in programma, attività in Congo Brazzaville per l'esplorazione delle sabbie bituminose (terreno impregnato da quantità, anche ridotte, di petrolio, la cui estrazione è molto costosa e necessita di tecniche ad alto impatto ambientale). Inoltre, Amnesty International ha presentato un rapporto che indica le precise responsabilità delle compagnie petrolifere attive nel Delta del Niger, tra cui soprattutto la Shell ma anche l'azienda italiana Eni Spa che opera in Nigeria attraverso la consociata Nigerian Agip Oil Company (Naoc).
"Cinque domande all'Eni" è una campagna lanciata da quattro testate giornalistiche indipendenti (Valori, Radio Popolare, Africa e Altreconomia) per chiedere risposte chiare ed esaurienti alla multinazionale petrolifera italiana sulle sue attività in Congo Brazzaville.
Il timore di Amnesty International (che ha pubblicato recentemente un rapporto molto critico sulle compagnie petrolifere che operano in Nigeria, che evidenzia “la povertà, il conflitto, le violazioni dei diritti umani e la disperazione” che hanno portato alla popolazione del Delta del Niger) è che le attività attuali dell'Eni possano provocare in Congo la stessa devastazione occorsa nel Delta del Niger.

[Leggi le domande e l'intero articolo su Unimondo.org]
[Leggi l'articolo su Unimondo.org "Amnesty: tragedia dei diritti umani nel delta del Niger, l'Eni risponda]
[Scarica il Rapporto di Amnesty International "Petrolio, inquinamento e povertà nel Delta del Niger"]

5x1000 a Umudufu!

[Clicca sull'immagine per ingrandirla]

Umudufu Fà la cosa giusta!

Ci siamo quasi!!
Venerdì 12 Marzo comincia Fà la cosa giusta! fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Anche quest'anno Umudufu sarà presente con uno stand nel settore Pace e Partecipazione. Sarà un’occasione in più per incontrarci, per scambiarsi idee e opinioni e per conoscere i nostri progetti. Accorrete, vi aspettiamo e per i più veloci in regalo il calendario UMUDUFU del 2010!!!

martedì 9 marzo 2010

Sciopero della fame nel CIE Corelli di Milano

Dalla mattina del 4 Marzo 2010 i reclusi e le recluse del CIE di via Corelli a Milano hanno proclamato uno sciopero della fame contro il prolungamento della detenzione fino a sei mesi e contro le terribili condizioni di vita nel CIE. La protesta si è poi allargata anche a Roma, Torino, Bologna e Bari.
Leggi gli aggiornamenti su:
Africa News
Noi non siamo complici
Macerie

Conosci i tuoi diritti

"Conosci i tuoi diritti" è il titolo del manuale di orientamento per i lavoratori e le lavoratrici migranti redatto da "Primomaggio, Foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati". Un manuale - affermano i promotori "che tenta di riassumere in un limitato numero di pagine alcuni riferimenti utili alle lavoratrici e i lavoratori migranti che vivono in Italia.
[Continua a leggere su Unimondo.org]

20° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina

Milano 15 - 21 marzo 2010

Un appuntamento ormai storico per gli appassionati del cinema del sud del mondo, l’unico festival in Italia interamente dedicato alla conoscenza della cinematografia, delle realtà e delle culture dei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina.

Oltre 50 nazioni rappresentate, circa 80 tra film e video proiettati. Il programma del 20° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina prevede le ormai consuete 2 sezioni “competitive” - Concorsi Finestre sul mondo - aperte ai lungometraggi di fiction e ai documentari di Africa, Asia e America Latina e tre concorsi riservati esclusivamente all’Africa: Concorso per il Miglior Film Africano e i Concorsi per i Migliori Cortometraggi di Fiction e Documentari.

Vedi le SALE

Leggi il PROGRAMMA

Nigeria

Quando succede qualcosa di drammatico in qualche PVS (paesi in Via di Sviluppo), la stampa internazionale (o almeno quella italiana) tende a semplificare eccessivamente le ragioni del conflitto, parlando di scontri tra differenti religioni o differenti etnie. Anche in questo caso si è parlato soprattutto di motivazioni religiose, con un massacro di cristiani da parte di musulmani. Insomma una buona occasione per cavalcare lo spettro delle tensioni tra le diverse religioni e per rinforzare il sentimento popolare di rifiuto e condanna dei soliti "cattivi", i musulmani.
Leggendo qualche articolo in più si scopre che, come al solito, dietro ai conflitti ci sono motivazioni economiche e politiche.

Di seguito il link ad alcuni articoli trovati in rete.
Misna: Jos, centinaia le vittime degli scontri tra contadini e pastori
Nigrizia: centinaia di morti a Jos
Peacereporter: sangue in Nigeria. 500 morti in un attacco a quattro villaggi cristiani
Nigeria: 500 morti nella lotta per le risorse, ma non è una guerra di religione

giovedì 4 marzo 2010

6 Marzo a Milano: No Razzismo Day

Il popolo della rete si dà appuntamento a Milano perché «venga isolato e sconfitto il clima di intolleranza verso i migranti». Presentata una piattaforma di dieci punti. Ampie adesioni.

Sabato prossimo, alle 14, appuntamento antirazzista a Milano, in Piazza Duca D'Aosta, davanti alla Stazione Centrale. Il popolo dei Blog e di Facebook scende in piazza contro il razzismo. Ancora una manifestazione autoconvocata e autoorganizzata dal popolo della rete. Il programma della giornata prevede un corteo che si snoderà per le vie del centro per tornare nella stessa piazza dove si svolgeranno gli interventi.
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No Razzismo Day

Guide migranti

A Torino nascono le "Guide Migranti".
Con 20 partecipanti originari di Marocco, Senegal, Perù, Romania, Albania e Cina, ma anche italiani provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria, parte a Torino il primo corso di formazione per “guide migranti”, che accompagneranno i turisti a conoscere le proprie comunità di origine nei quartieri più multietnici della città. “I migranti sono attori chiave nello sviluppo del turismo responsabile a partire dalla loro capacità di essere ponte tra due territori e due culture” secondo Enrico Marletto, dell’agenzia Viaggi Solidali, che per prima promuove “le passeggiate migrande a Torino” e che organizza il corso. Un ‘giro del mondo’ restando in città si può compiere, ad esempio, nel grande mercato torinese di Porta Palazzo, dove i contadini delle campagne e delle valli piemontesi, vendono fianco a fianco con i coltivatori cinesi, le donne marocchine, i macellai e formaggiai romeni e i pescatori siciliani, in un intreccio unico di sapori e profumi. Ma anche a San Salvario, il quartiere più multietnico della città che sperimenta una positiva forma di integrazione tra le seconde generazioni di immigrati e con la nascita di numerose associazioni culturali. Le nuove guide migranti saranno, in qualche modo, dei “mediatori culturali” del turismo, spiegano gli organizzatori, affiancando le guide tradizionali alla città e introducendo i viaggiatori alla cultura, la gastronomia e le tradizioni delle proprie comunità di origine
www.misna.org

Il Naga apre le porte!

Segnalo una interessante iniziativa del Naga a Milano:
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mercoledì 3 marzo 2010

Inter Club Kayunga

Per gli amici interisti!

Inter Club Kayunga, il primo Inter Club africano della storia dell'Internazionale F.C.
Immagini da Naggalama (Uganda) di Nicola Berti per Medici con l'Africa CUAMM.

VOLTI DI DONNE

Dialoghi Danze Musica con Marie Louise Niwemukobwa
Marie Louise Niwemukobwa è cantante, danzatrice e scrittrice. Viene dal Rwanda ma vive in Italia da molti anni, abita a Mestre e ha 3 figli che vivono con lei. Si è esibita alla Biennale teatro di Venezia con la compagnia di Pippo Delbono, ha danzato alla Fenice, ha lavorato con Ascanio Celestini. Tiene stage di danza e musica rwandese, ha partecipato al G8 Donne per raccontare l'Africa con gli occhi di una donna, è fondatrice dell'Associazione Donne Immigrate Solidaires. Ha pubblicato un Cd dal titolo IWACU e un libro dal titolo Vu cumprà a Venezia.

Il prossimo 8 MARZO 2010 tra danze, canti e musica tradizionali della sua terra, ascolteremo la storia di un paese e di una donna coraggiosa. Entrambi hanno saputo reagire a un destino che sembrava segnato e ricominciare a vivere.

Auditorium Biblioteca di Montebelluna (Treviso) ore 21.00.

In collaborazione con:
Progetto Rwanda Onlus
Associazione Ritmi e Danze dal Mondo
Associazione Umudufu Onlus

martedì 2 marzo 2010

Primo Marzo a Milano

Oggi ho letto alcuni articoli che commentavano con toni entusiastici la manifestazione di ieri "Migranti in piazza". Sicuramente è stato un evento molto importante. Era fondamentale lanciare un segnale forte contro il clima di intolleranza ormai diffuso in Italia e in Europa.
Purtroppo, rispetto alla potenziale portata dell'evento, in una giornata che poteva rappresentare un punto di svolta, la partecipazione non mi è sembrata soddisfacente. Nonostante alcuni articoli parlassero di diecimila persone in Piazza Castello, l'impressione, mentre camminavamo nel corteo, era di una scarsa partecipazione della città. La Milano-orario-aperitivo ha continuato indisturbata la sua quotidianità, incurante del corteo tinto di giallo. Non voglio sminuire quello che questa manifestazione rappresentava. Però, vista la grande mobilitazione "dal basso" del movimento "Primo Marzo", devo ammettere che le mie aspettative (forse eccessive) sono rimaste un po' deluse. Forse è stato un errore la divisione in due cortei nella stessa giornata, uno di mattina e uno di sera. Forse la scelta del giorno, il Lunedì. Sicuramente è mancata la diffusione mediatica (in televisione non si è mai sentito nulla, o quasi). Ed è mancato l'appoggio e la presenza di molte associazioni e dei maggiori sindacati, che, a Milano, non hanno supportato il movimento, in vista dello sciopero generale del 12 Marzo.
E' valsa comunque la pena partecipare a quello che può essere un primo e decisivo passo verso la consapevolezza che qualcosa si può e si deve fare.

Peacereporter: La festa degli stranieri - Foto Milano - Video
Ilsole24ore: Foto manifestazione
CorriereTV: Video mobilitazione a Milano
Internazionale: lo sciopero del primo Marzo
Nigrizia: migranti in piazza