mercoledì 27 luglio 2011

26.07.2011

quest'anno compleanno a parigi
chilometri bruciati sotto le scarpe
domani si riparte
tre mesi in ciad
aspettando di ritornare in birmania...


lunedì 18 luglio 2011

ma pensa te!

che uno dice…
in mozambico tra zanzaroni malarici e scatarri tubercolotici
ad haiti con colera a nastro
in myanmar con dengue e cani rabbiosi…
e ti sei preso niente?
no niente.
che so…una malarietta, un goccio di schistosomiasi, un pizzico di filaria?
no niente.
neanche una febbriciattola da spacciare per malaria nei racconti con gli amici,
così, per fare un po’ er fico?
no niente
…poi torni a milano una settimana e che ti pigli???
gli orecchioni!
ma davvero!?!
che poi, almeno chiamatela col suo nome
parotite virale epidemica
che fa meno sfigato
no, no, proprio ORECCHIONI!!!

martedì 28 giugno 2011

venerdì 22 aprile 2011

diggia'!?!

ridendo e scherzando e' gia' finita!
giro in thailandia concluso: molto bello. e sti thailandesi mi sono proprio piaciuti. belli tranquilli.
tutto molto organizzato per il turismo. direi che ci sono avanti almeno una decina di anni!
e tra un paio di giorni si entra in myanmar!!!

giovedì 7 aprile 2011

partenza!

domani si parte!
prima giretto in thailandia, poi si entra in myanmar.
molta curiosità.
purtroppo il blog non riuscirò ad aggiornarlo spesso, visto che in myanmar non amano molto i bloggers.
pubblicherò al mio ritorno.
quindi ARRIVEDERCI, direi...

venerdì 1 aprile 2011

un nuovo ciclo

settimana scorsa sono andato con l’amico M. a vedere un film al festival del cinema africano d’asia e america latina.
titolo: ways of the sea
boat people che dalle filippine tentano una disperata traversata per cercare “fortuna” in malesia. uno dei tanti viaggi della speranza.
molto attuale, direi.
migranti e lampedusa. tutti ne parlano. molti a sproposito. con commenti del cazzo. sempre più beceri. dai politici (tra cui, ictus o non ictus, non spiccano molti cervelli ancora funzionanti!) passando per amici e conoscenti, fino all’uomo della strada.
un gestore di ristorante, esempio tra tanti. che l’altro giorno ho sentito vantarsi, spocchioso, con gli amici di essere nato e cresciuto nella stessa via in una zona centrale di milano. beh congratulazioni! e chissà che apertura mentale! e infatti, subito dopo:
-dovreste ringraziarmi! almeno io (con la mia attività nda) vi tengo fuori dal quartiere neGri e cinesi!-
cazzo un illuminato!!!
come se il problema dell’italia fossero loro. il capro espiatorio per la nostra insoddisfazione. la sindrome del sergente maggiore. riversare la propria frustrazione sulla recluta. sul debole.
i calci in culo vanno sempre verso il basso. è più facile. più sicuro.
comunque dicevo...
film molto bello e ben fatto. che davanti a una birretta ci ha stimolato un’interessante discussione.
diamo per assodato che quello delle migrazioni è un fenomeno irreversibile. da sempre ci si sposta in base alla maggiore possibilità di sopravvivenza. lo si vede anche in natura. le mandrie cercano pascoli più verdi. il branco cerca zona più ricche di acqua. dalla campagna ci si sposta verso la città. dall’italia si va all’estero in cerca di lavoro. lo facevamo prima (e ce ne siamo dimenticati!). lo facciamo adesso, con le fughe dei cervelli. nello stesso modo persone disperate fuggono da guerre e miseria in cerca di un futuro migliore. non fa una grinza. assolutamente legittimo.
certo. è anche vero che posto per tutti non ce n’è. e la nostra economia non può assorbire tutto il flusso dal sud del mondo. e le risorse sono limitate, e stanno finendo. ma questo è un problema nostro, perché l’abbiamo creato noi.
anno dopo anno ci siamo mangiati tutto.
abbiamo finito le nostre risorse e sfruttato quelle degli altri.
abbiamo massacrato il pianeta (che ci si sta rivoltando contro).
non abbiamo creato nulla di lontanamente sostenibile.
abbiamo creato un benessere che dipende dalla miseria degli altri. di tutti quei paesi che abbiamo violentato, in africa come in sud america.
abbiamo contribuito a creare le situazioni da cui milioni di persone stanno scappando. ma non ne accettiamo le conseguenze. rifiutiamo ospitalità a disperati, che noi abbiamo reso tali.
troppo comodo.
ma quando vai a mangiare al ristorante, dopo non ti presentano il conto!?!
beh, mangiare abbiamo mangiato! e adesso ci stanno presentando il conto.
giustamente!
allora c’è solo una cosa da fare.
alzare le braccia e aspettare
lasciare che questa società decadente venga conquistata
colonizzata
è il loro turno
un nuovo ciclo
noi la nostra occasione l'abbiamo sprecata
adesso tocca a loro
e magari faranno meglio di noi.

lunedì 28 marzo 2011

fatta la cosa giusta!

beh direi che è sempre bella sta fiera! sempre stimoli interessanti.
per fortuna sono riuscito a girarmela bene il venerdì. sabato un delirio di gente, quindi difficile godersela.
quest’anno mi è piaciuto molto la sezione "sprigioniamoci - economia carceraria". ottimi prodotti fatti all’interno dei penitenziari. nello stand di “la casa delle bambole – ass. pantagruel” ho comprato ninetta, una bambola per la figlia di una cara amica:


tra gli stand più gettonati: quello di fianco al nostro, "vivere con cura - movimento uomini casalinghi". un via vai continuo di gente. impressionante!

e poi incontri. tanti!
quelli positivi: con gli amici. vecchi e nuovi. ormai appuntamento fisso in fiera.
e poi con i veterani della cooperazione. barbe e capelli bianchi. si fermano al banchetto. ti chiedono del ruanda. loro ci sono stati. prima durante e dopo il genocidio. e poi dieci anni in congo, sette in angola, tre in sierra leone ecc ecc. te lo dicono tranquillamente. senza troppe scene. e ti chiedono dove sei stato. scopri che avete amici in comune. in mozambico ovviamente.

ma anche gli incontri di quelli ANCHE NO:
la sciura al banchetto di fianco:
-ma che poverini quegli africani. con tutto quell’aiz! e dire che sarebbe così facile curarlo!-
-beh insomma, signora, proprio così facile non direi-
-sì invece. una mia amica mi ha detto che cura l’aiz con i massaggi-
-ah!!!-
e un’altra sciura, radical chic del cazzo:
-che bravi che siete. anch’io vado giù sempre in africa ad aiutare. porto giù sempre un sacco di cose che io non uso più-
-ah però !?!-
-secondo me è molto bello e utile quello che fate, che facciamo. e poi stare in mezzo a loro è molto bello. abbiamo un sacco di cose da imparare da loro.-
-alla faccia del luogo comune sciura! mancano solo gli occhioni dei bimbi e le vomito addosso!!!-
e mentre se ne va si gira e mi regala la sua ultima brillante riflessione:
-comunque si vive meglio in africa che qui! loro sì che sono sereni!-

mercoledì 23 marzo 2011

non in forma...

...nell'archivio del blog ho trovato un vecchio disegno che rende bene il momento attuale...

tre mesi di inattività sportiva ad haiti
un mese di super-magnate in italia
quattro mesi senza J
mi hanno ridotto così:
per cui oggi ho deciso di ritrovare la forma psico-fisica:
- via la barba e tosatura dei pochi capelli rimasti
- corsa al parco di baggio con relativo slalom tra cacche di cane, bambini in bicicletta, anziani con bastone rotante e gara di mamme con annessa carrozzina/bambino
- serata cinema al festival del cinema africano, d'asia e america latina
evvai!!!

stasera vado a vedere...

UNE FEMME PAS COMME LES AUTRES
Burkina Faso - 2008

Regia: Abdoulaye Dao
Sceneggiatura: Alphonse Kodini Sanou
Fotografia: Paul Djibila
Montaggio: Jean-Constant Kaboré
Suono: Issa Traoré Sénior
Musica: Tim Winse, Karim Ouedraogo
Interpreti: Bakary Bamba, Serges Henri, Abdoulaye Komboudri, Georgette Paré
Formato: Video
Durata: 100 min.
Versione originale: Francese
Produzione: Artistes Productions
Distribuzione Abdoulaye Dao daoaboulaye@yahoo.fr







Premi

Fespaco 2009 (Miglior film di fiction, Premio speciale UEMOA, Premio TV5MONDE), Views of Africa Festival 2010 (Prix de la Francophonie)

Sinossi
Poligamia al femminile per una donna d’affari burkinabé. Mina, stanca dei tradimenti del marito Dominique con la vicina di casa, decide di prendere un secondo marito. Dominique non è contento ma dipende da lei economicamente in tutto, quindi deve accettare. Esilarante il rapporto in famiglia che si crea tra il primo e il secondo sposo che ripropone tutti cliché delle invidie e delle rivalità nelle unioni poligamiche. In un incalzare di situazioni divertenti, Mina si prenderà le sue soddisfazioni e darà al marito una bella lezione. Il film è stato un grande successo in Burkina Faso e i suoi attori sono delle star nazionali.