martedì 26 ottobre 2010

Finanziaria 2011: sempre peggio per la Cooperazione Italiana


Comunicato Stampa di Link 2007

FINANZIARIA 2011: SEMPRE PEGGIO PER LA COOPERAZIONE ITALIANA

LINK 2007 DENUNCIA LA SPARIZIONE DRAMMATICA DELL’AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO
Roma, 19 ottobre 2010
L’Italia taglia ancora i suoi contributi alla cooperazione allo sviluppo, a meno di un mese dalla chiusura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio. La Legge Finanziaria 2011 riduce del 45% i fondi disponibili per la cooperazione internazionale, portando la cifra a soli 179 milioni di euro, un record negativo nella storia della cooperazione italiana. E’ quanto denuncia LINK 2007, la rete di 10 importanti ong italiane, dopo la presentazione del testo proposto dal Ministro Tremonti.

Inoltre, se si prendono in considerazione gli impegni pregressi e le spese di gestione, la cifra realmente disponibile per attività di cooperazione internazionale scende al di sotto dei 100 milioni di euro, e questo nonostante un ordine del giorno della Camera, accolto a giugno dal Governo, avesse invitato a preservare da ulteriori tagli la cooperazione italiana già fortemente indebolita.

Una riduzione che nasce da una precisa scelta politica; infatti a fronte di una contrazione complessiva del bilancio del Ministero degli Affari Esteri di 185 milioni di euro, oltre i tre quarti vengono sottratti al settore della cooperazione. Una decisione che aggrava ulteriormente il debito morale dell’Italia verso la comunità internazionale, andando ad ampliare un buco di fondi non erogati che ha già inghiottito 20 miliardi di euro di promesse non mantenute.

La crisi economica che ha investito l’Europa non ha impedito invece a molti Paesi europei di mantenere i propri impegni verso i più poveri. L’Italia va controcorrente rispetto ai suoi più importanti Partners europei e continua a non vedere che cooperazione allo sviluppo e politica estera sono strettamente collegate e le risorse per la cooperazione allo sviluppo sono investimenti di pace.

‘E’ incomprensibile come la cooperazione pubblica venga di nuovo presa di mira per i tagli, dopo le riduzioni già fatte con le due passate Finanziarie’ commenta Arturo Alberti, presidente di LINK 2007, che continua ‘Le ong in Italia sono l’espressione dell’impegno della società civile per la pace e la lotta alla povertà, problemi e responsabilità globali che non trovano risposte dal Governo, l’aiuto pubblico allo sviluppo APS sta sparendo’.

Link2007:
AVSI – CESVI – CISP – COOPI – COSV – GVC – ICU – INTERSOS – LVIA - Medici con l’Africa CUAMM

Rwanda: aggiornamenti caso Ingabire


Victoire
Ingabire
Umhuoza





Da Nigrizia del 19 ottobre:
Rwanda: Ingabire in pericolo
Dal giorno dell'arresto, giovedì 14 ottobre, la tengono in una cella ammanettata e nuda. Questo affermano alcune precarie fonti che Nigrizia è riuscita a contattare. Victoire Ingabire Umhuoza sta pagando in questo modo l'opposizione, ferma e nonviolenta, al regime di Paul Kagame. Regime che già l'aveva arrestata lo scorso aprile e che ora è tornato alla carica, accusandola di sostenere un gruppo terrorista [...]

Da Misna del 26 ottobre:
Dirigente opposizione: si attende decisione su cauzione
Victoire Ingabire Umuhoza, esponente di primo piano dell’opposizione politica ruandese, ha respinto ieri di fronte a un tribunale di Kigali le accuse di sostenere e finanziare un gruppo di matrice terroristica. La dirigente era stata arrestata il 14 ottobre sulla base delle accuse mosse da un ex-ufficiale dell’esercito divenuto poi comandante delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr), un gruppo ribelle composto per lo più da militanti di etnia hutu e ritenuto dal governo di Kigali una minaccia per la “sicurezza nazionale”. Secondo il quotidiano ruandese “New Times”, una decisione sul possibile rilascio su cauzione della Ingabire è attesa per oggi [...]

Da Nigrizia del 26 ottobre:
Liberate Victoire Ingabire
Il regime rwandese del presidente Paul Kagame sta tenendo in carcere da 12 giorni una delle voci libere della società e della politica. I missionari italiani si mobilitano e chiedono all’opinione pubblica di fare altrettanto.
«La commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato della Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi), rispondendo all'appello della Piattaforma internazionale Basta impunità in Rwanda, fa presente alla società civile italiana, alle comunità religiose, ai media e al governo italiano la grave preoccupazione che suscita la situazione di prigionia alla quale è sottoposta la principale oppositrice politica dell'attuale regime rwandese, Victoire Ingabire Umuhoza [...] Il regime di Kagame, indifferente alle accuse e contando sui crediti che l'Occidente gli concede in maniera costante, continua ad accanirsi in modo inumano e vergognoso contro i suoi oppositori e contro chiunque, giornalisti compresi, critichi il suo regime».

Per aderire all'appello fernando.zolli@gmail.com


Dal sito della campagna spagnola BASTA DE IMPUNIDAD EN RUANDA (tradotto dallo spagnolo):

[...] E' per questo che sollecitiamo ancora una volta la Vostra partecipazione con questa CHIAMATA ALL'AZIONE per tutti gli attivisti dei Diritti Umani, la Comunità Internazionale, i mezzi di comunicazione e i Governi affinchè convincano il Generale Paul KAGAME e il suo regime a rispettare e garantire i Diritti Umani in Ruanda.
SCRIVI AL PRESIDENTE ZAPATERO, diffondi la notizia tra i tuoi contatti, pagine web e reti sociali [...]

[clicca sull'immagine per ingrandirla]

lunedì 25 ottobre 2010

Articoli...

La vita di un operaio albanese vale meno di quella di un italiano
Torino, sentenza shock: morì sul lavoro, risarcimento ridotto. Ai familiari una somma dieci volte inferiore. All'uomo deceduto addebitato anche il 20% di concorso di colpa nella propria morte [...]
Fonte: Alberto Custodero per Repubblica.it

Haiti: colera in aumento, si lavora per contenere diffusione epidemia.
È salito a 253 il numero di vittime del colera nei due dipartimenti haitiani dove ufficialmente è stata registrata la presenza della malattia, quello dell’Artibonite, nel nord, e quello del Centro. Si tratta dell’ultimo bilancio riferito ieri da Gabriel Thimothée, direttore generale del ministero della Sanità e della Popolazione, precisando che 3015 ammalati sono attualmente ricoverati in ospedali nelle stesse zone. Altro, Brief È salito a 253 il numero di vittime del colera nei due dipartimenti haitiani dove ufficialmente è stata registrata la presenza della malattia, quello dell’Artibonite, nel nord, e quello del Centro. Si tratta dell’ultimo bilancio riferito ieri da Gabriel Thimothée, direttore generale del ministero della Sanità e della Popolazione, precisando che 3015 ammalati sono attualmente ricoverati in ospedali nelle stesse zone [...]
Fonte: Misna

Ecco la guerra
Quando a subire la guerra e le bombe dei 'liberatori' eravamo noi
La mattina di quel 20 ottobre del 1944 a Milano c'era il sole. Un sole tiepido, quasi primaverile, che splendeva in un cielo limpido, senza una nuvola. Nessuno immaginava che quella bella giornata sarebbe presto diventata una delle peggiori della storia della città e dell'intera nazione [...]
I 'piccoli martiri di Gorla' oggi riposano sotto un monumento-ossario eretto nel 1947 per volere dei loro genitori sul luogo in cui sorgeva la scuola. Sopra la statua di una madre piangente che sorregge il cadavere del suo bambino tra le sagome di due bombardieri, campeggia il monito 'Ecco la guerra'.
Un monito di doloroso ripudio che la nostra Costituzione ha eretto a principio fondamentale, oggi ignorato e calpestato da una classe politica che ha dimenticato cos'è la guerra, cosa significa viverla dalla parte delle vittime, cosa vuol dire subire un bombardamento aereo, a Milano come a Belgrado, a Baghdad come a Kabul o in un qualsiasi villaggio afgano.
Fonte: Enrico Piovesana per PeaceReporter

venerdì 15 ottobre 2010

Notizie dal Rwanda


Oppositore in sciopero della fame, denincia torture in carcere.

Fonte: Misna

Altro esponente opposizione prelevata da polizia a Kigali.
Fonte: Misna

...esponente opposizione (2): arrestata per "formazione gruppo terroristico".
Fonte: Misna

Arrestata Ingabire. L’intervista di Nigrizia
Victoire Ingabire Umuhoza, storica oppositrice del presidente rwandese Paul Kagame, è stata portata in carcere ieri a Kigali. Nigrizia l’ha sentita telefonicamente venerdì scorso. Ecco alcuni stralci dell’intervista che sarà pubblicata interamente sul numero di novembre della rivista.
Fonte: Raffaello Zordan, Nigrizia

mercoledì 13 ottobre 2010

Non chiamatela più “missione di pace”

L'Afghanistan e il business della guerra
[...] In quel lontano e tragico 7 ottobre 2001 il governo USA, appoggiato dalla Coalizione Internazionale contro il terrorismo, ha lanciato un attacco aereo contro l’Afghanistan. Questa guerra continua nel silenzio e nell’indifferenza, nonostante l’infinita processione di poco meno di 2.000 bare dei nostri soldati morti. Che si tratti di guerra è ormai certo, sia perché tutti gli eserciti coinvolti la definiscono tale, sia perché il numero dei soldati che la combattono e le armi micidiali che usano non lasciano spazio agli eufemismi della propaganda italiana che continua a chiamarla “missione di pace”. Si parla di 40.000 morti afghani (militari e civili), e il meccanismo di odio che si è scatenato non ha niente a che vedere con la pace. Come si può chiamare pace e desiderare la pace, se con una mano diciamo di volere offrire aiuti e liberazione e con l’altra impugniamo le armi e uccidiamo?
[...] Può una nazione come l’Italia che per presunte carenze economiche riduce i posti letto negli ospedali, blocca gli stipendi, tiene i carcerati in condizioni abominevoli e inumane, licenzia gli insegnanti, aumenta gli studenti per classe fino al numero di 35, riduce le ore di scuola, accetta senza scomporsi che una parte sempre più grande di cittadini viva nell’indigenza e nella povertà, impegnare in armamenti e sistemi d’arma decine di miliardi di euro?
[...] Dicano con franchezza che questa guerra si combatte perché l’Afghanistan è un nodo strategico per il controllo delle energie, per il profitto di alcuni gruppi industriali italiani, per una egemonia economica internazionale, per una volontà di potenza che rappresenta un neocolonialismo mascherato da intenti umanitari e democratici, poiché questi non si possono mai affermare con armi e violenza.
[...] Facciamo nostre le parole profetiche di una grande donna indiana, Arundathi Roy, scritte in quel tragico 7 ottobre 2001: "Il bombardamento dell’Afghanistan non è una vendetta per New York e Washington. E’ l’ennesimo atto di terrorismo contro il popolo del mondo. Ogni persona innocente che viene uccisa deve essere aggiunta, e non sottratta, all’orrendo bilancio di civili morti a New York e Washington. La gente raramente vince le guerre, i governi raramente le perdono. La gente viene uccisa. I governi si trasformano e si ricompongono come teste di idra. Usano la bandiera prima per cellofanare la mente della gente e soffocare il pensiero e poi, come sudario cerimoniale, per avvolgere i cadaveri straziati dei loro morti volenterosi".

Fonte: MicroMega

venerdì 8 ottobre 2010

Sfida al caporalato
Scioperano gli immigrati.

Sedici rotonde stradali tra Napoli e Caserta sono state pacificamente occupate dai lavoratori alla giornata: "Vogliamo almeno 50 euro".
Significativo il presidio di Baia Verde a Castel Volturno, dove due anni fa dopo un concerto morì Miriam Makeba.
Domani un corteo contro il razzismo e lo sfruttamento.

[Leggi l'articolo su Repubblica.it]

martedì 5 ottobre 2010

Problemi per Kagame - 2

Come annunciato negli articoli di PeaceReporter nei giorni scorsi, il primo ottobre è stato pubblicato il Rapporto degli investigatori dell'UNHCHR (Alto Commissariato per i Diritti Umani) sui massacri commessi in Congo tra il 1993 e il 2003.
Questo è l'articolo di PeaceReporter:

Pubblicata la versione ufficiale del dossier sui massacri commessi tra il 1993 e il 2003. Su Ruanda e Uganda le ombre più inquietanti.

Sul tavolo delle Nazioni Unite è arrivato il rapporto sui massacri commessi in Congo tra il 1993 ed il 2003. Un documento che potrebbe dire chi potrebbe essere chiamato a rispondere dei crimini di guerra e contro l'umanità commessi nello stato africano; questi i due capi d'imputazione espressamente menzionati nel volume e distillati in oltre 600 episodi di violenza, ricostruiti meticolosamente, alcuni dei quali mai rivelati prima.
Rapporto choc. Il dossier è frutto di una meticolosa indagine di due anni sul campo condotta dagli investigatori dell'Unhchr (l'Alto Commissariato per i diritti umani). Monumentale e agghiacciante. Questo, in breve, il dossier che, per la prima volta, opera una ricostruzione della violenza che sconvolse l'ex Zaire (Repubblica Democratica del Congo dal 1997). Una mappatura della ferocia e, prima ancora, delle responsabilità politiche a monte. Perché la carneficina si compì durante quella che è stata definita la "Guerra Mondiale africana". Con il fragile equilibrio di un Congo messo in crisi dal flusso di profughi provenienti dal vicino Ruanda, insanguinato dal genocidio del 1994, cominciarono a giocare i vicini, interessati soprattutto al suo inestimabile tesoro minerario, prima muovendo delle proprie pedine e poi intervenendo direttamente con i propri eserciti. Vi si riversarono soldati di Angola, Ciad, Ruanda e Uganda, ai quali si affiancò un'orda di milizie tribali e criminali: protagonisti di un massacro da oltre cinque milioni di morti [...]

Fonte: Alberto Tundo per PeaceReporter


Un articolo sul Rapporto anche su Nigrizia.it

venerdì 1 ottobre 2010

Protesta dei migranti a Brescia

Da Il Manifesto del 29 settembre:

«Digiuno ergo sum»
[...] Se invece di chiamarli immigrati li considerassimo solo lavoratori, forse con più agio si potrebbe segnalare un problema che in questi giorni sta complicando la vita di migliaia di persone, nell'indifferenza generale. Una massa enorme di soggetti quasi invisibili, totalmente privi di rappresentanza politica e sempre più bersaglio delle infamanti campagne razziste del governo Berlusconi. [...] Gli stranieri di Brescia coltivano una speranza. Che in tutta Italia altri immigrati, altre associazioni, magari quel che resta della politica, si accorgano di quello che sta accadendo nelle prefetture e negli uffici dei tribunali amministrativi.
Ricordate la sanatoria mascherata di un anno fa, quando il governo diede il via alle regolarizzazione di colf e badanti? Bene. Circa 300 mila persone fecero domanda per la regolarizzazione. Dopo un anno ne sono state esaminate 170 mila (con 20 mila rigetti), mentre 130 mila restano ancora inevase. [...] Molti di loro sono rovinati, hanno investito tutto quello che avevano per poter essere regolarizzati». Ci sono persone che per rientrare in questa sanatoria che sa di taglieggio sono arrivate a sborsare anche cinque o seimila euro. Gli immigrati bresciani che stanno protestando però non ne fanno una questione di soldi. Sono semplicemente scandalizzati per il motivo della loro esclusione. Le mille domande respinte sono state giudicate non valide dal Tar di Brescia perché gli stranieri prima della presentazione erano stati «arrestati» per il reato di clandestinità, condizione del tutto normale visto che avevano presentato domanda proprio per emergere dalla loro condizione di «clandestinità». Tant'è che il ministero degli Interni a suo tempo disse che questo tipo di reato (amministrativo) non sarebbe stato preso in considerazione per un eventuale rigetto della domanda. Invece, stando alla decisione del Tar bresciano, migliaia di persone, che oggi lavorano, rischiano di essere espulse da un giorno all'altro [...]

Da Il Manifesto del 30 settembre:
Dopo lo sgombero i migranti sono tornati in piazza

Medicina Moderna?

Dopo l'esempio positivo del pediatra Paolo Cornaglia Ferraris...

Medici corrotti dalle case farmaceutiche
Un 'barone' fiorentino gestiva l'affare Le multinazionali pagavano e loro prescrivevano i farmaci 'amici' a centinaia di malati cronici. Il giro di affari è di due milioni di euro, trenta professionisti coinvolti. Nas in azione in Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Veneto e Umbria: 21 le ordinanze di misure cautelari.
[Leggi tutto l'articolo]

Fonte: La Repubblica.it