Da Il Manifesto del 29 settembre:
«Digiuno ergo sum»
[...] Se invece di chiamarli immigrati li considerassimo solo lavoratori, forse con più agio si potrebbe segnalare un problema che in questi giorni sta complicando la vita di migliaia di persone, nell'indifferenza generale. Una massa enorme di soggetti quasi invisibili, totalmente privi di rappresentanza politica e sempre più bersaglio delle infamanti campagne razziste del governo Berlusconi. [...] Gli stranieri di Brescia coltivano una speranza. Che in tutta Italia altri immigrati, altre associazioni, magari quel che resta della politica, si accorgano di quello che sta accadendo nelle prefetture e negli uffici dei tribunali amministrativi.
Ricordate la sanatoria mascherata di un anno fa, quando il governo diede il via alle regolarizzazione di colf e badanti? Bene. Circa 300 mila persone fecero domanda per la regolarizzazione. Dopo un anno ne sono state esaminate 170 mila (con 20 mila rigetti), mentre 130 mila restano ancora inevase. [...] Molti di loro sono rovinati, hanno investito tutto quello che avevano per poter essere regolarizzati». Ci sono persone che per rientrare in questa sanatoria che sa di taglieggio sono arrivate a sborsare anche cinque o seimila euro. Gli immigrati bresciani che stanno protestando però non ne fanno una questione di soldi. Sono semplicemente scandalizzati per il motivo della loro esclusione. Le mille domande respinte sono state giudicate non valide dal Tar di Brescia perché gli stranieri prima della presentazione erano stati «arrestati» per il reato di clandestinità, condizione del tutto normale visto che avevano presentato domanda proprio per emergere dalla loro condizione di «clandestinità». Tant'è che il ministero degli Interni a suo tempo disse che questo tipo di reato (amministrativo) non sarebbe stato preso in considerazione per un eventuale rigetto della domanda. Invece, stando alla decisione del Tar bresciano, migliaia di persone, che oggi lavorano, rischiano di essere espulse da un giorno all'altro [...]
Da Il Manifesto del 30 settembre:
Dopo lo sgombero i migranti sono tornati in piazza
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