Come annunciato negli articoli di PeaceReporter nei giorni scorsi, il primo ottobre è stato pubblicato il Rapporto degli investigatori dell'UNHCHR (Alto Commissariato per i Diritti Umani) sui massacri commessi in Congo tra il 1993 e il 2003.
Questo è l'articolo di PeaceReporter:
Pubblicata la versione ufficiale del dossier sui massacri commessi tra il 1993 e il 2003. Su Ruanda e Uganda le ombre più inquietanti.
Sul tavolo delle Nazioni Unite è arrivato il rapporto sui massacri commessi in Congo tra il 1993 ed il 2003. Un documento che potrebbe dire chi potrebbe essere chiamato a rispondere dei crimini di guerra e contro l'umanità commessi nello stato africano; questi i due capi d'imputazione espressamente menzionati nel volume e distillati in oltre 600 episodi di violenza, ricostruiti meticolosamente, alcuni dei quali mai rivelati prima.
Rapporto choc. Il dossier è frutto di una meticolosa indagine di due anni sul campo condotta dagli investigatori dell'Unhchr (l'Alto Commissariato per i diritti umani). Monumentale e agghiacciante. Questo, in breve, il dossier che, per la prima volta, opera una ricostruzione della violenza che sconvolse l'ex Zaire (Repubblica Democratica del Congo dal 1997). Una mappatura della ferocia e, prima ancora, delle responsabilità politiche a monte. Perché la carneficina si compì durante quella che è stata definita la "Guerra Mondiale africana". Con il fragile equilibrio di un Congo messo in crisi dal flusso di profughi provenienti dal vicino Ruanda, insanguinato dal genocidio del 1994, cominciarono a giocare i vicini, interessati soprattutto al suo inestimabile tesoro minerario, prima muovendo delle proprie pedine e poi intervenendo direttamente con i propri eserciti. Vi si riversarono soldati di Angola, Ciad, Ruanda e Uganda, ai quali si affiancò un'orda di milizie tribali e criminali: protagonisti di un massacro da oltre cinque milioni di morti [...]
Fonte: Alberto Tundo per PeaceReporter
Un articolo sul Rapporto anche su Nigrizia.it
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