martedì 21 luglio 2009

Djembe!!

Tutto e' cominciato qualche mese fa, quando ho deciso di cambiare la pelle del mio djembe perche' troppo spessa...
Sabato mattina. Ore 6. La mia sveglia abituale nel fine settimana (!?!?). Con ancora la cispa sugli occhi salgo in macchina. Neanche il tempo per la colazione. Io Joao e Jongue andiamo in cerca di pelle. Pelle di cabrito (capretto) per l'esattezza. E dove trovi pelle di cabrito a Beira? Al mercato del Maquinino. Ma non proprio al mercato. Con la macchina entriamo in un vicolo. Strada sterrata piena di pozze d'acqua, piccoli laghetti nel centro citta'. Salgo sul marciapiede per aggirare gli ostacoli. Ovviamente braccio penzolante fuori dalla macchina e strombazzata per far saltare la vecchia. Insomma tamarro beirense (Baggio style! nda).
Arriviamo sul posto. Mi dicono di rimanere in macchina. E' meglio che non vedano il muzungu, potrebbero cambiare il prezzo. Aspetto. Esce Joao. Ok puoi entrare. Lo seguo attraverso una porticina. Corridoio stretto. Buio. Pozze di fango per terra. Odore forte indefinito. Alla fine del tunnel vedo ... la luce!!! Mi si apre davanti un cortiletto sul retro della casa. Gruppetto di persone in piedi. All'istante si girano tutti e mi fissano. Che ci fa qua un muzungu? Imbarazzo. Sorriso di circostanza. Ola bom dia. Nessuna risposta. Si girano dall'altra parte. Ma che posto e' questo? Penso. Pochi secondi e capisco. Qua la gente porta ad ammazzare il proprio cabrito o a comprare pezzi di cabrito (la carne di capretto e' molto saporita, e la testa di cabrito qui e' una prelibatezza!). Lo spettacolo e' abbastanza cruento. Da una parte tutti gli animali ammassati che si agitano. Dall'altra gente che litiga e si contende questo o quest'altro cabrito - Il mio era quello nero! - No!! Il tuo c'aveva una macchia bianca sul culo! - E cosi' via. Nel mezzo tre ragazzetti continuano senza sosta il lavoro. Come in una catena di montaggio. Prendi il capretto. Tieni il capretto. Sgozza il capretto. Appendi il capretto. Scuoia il capretto. Taglia il capretto. E via un altro capretto. Una sosta ogni tanto per affilare i coltellacci. Con i ragazzetti che saltellano a piedi nudi in una pozza rossastra. La classica scena Pulp...sanguemmerda! L'ideale per le sei di mattina con il nulla nello stomaco. Tra un cabrito e l'altro uno dei ragazzi litiga con Jongue per un vecchio debito. Io non alzerei la voce con uno che comincia la giornata decapitando animali con la mannaia! Penso. Poi le cose si sitemano. E inizia la contrattazione per le pelli. Ce ne servono tre. Ci sara' il 3x2? Alla fine la spuntiamo per 20 Meticais ogni pelle. Scopro che a me una pelle sarebbe costata 150 Meticais! Bastardi. Mettiamo il bottino in un sacchetto nel baule. Un profumo inebriante invade lentamente la macchina. Torniamo a casa.


Sono le 8 di mattina e io sono gia' distrutto. E ancora non abbiamo fatto nulla. Adesso ci tocca pulire la pelle dai brandelli di carne. Lavarla. Smontare i djembe togliendo tutte le corde. Montare la pelle ancora bagnata sulla base del djembe (a me e' toccato il capretto nero!). Tagliare la pelle che avanza. Cambiare tutte le corde. Finiamo verso mezzogiorno. Io non ce la faccio piu'. Anche se in realta' non ho fatto un granche'. Hanno lavorato di piu' gli amici esperti. Adesso dobbiamo lasciare il djembe al sole per due settimane per far seccare bene la pelle prima di tenderla.







Dopo quasi tre settimane io e Joao non vediamo l'ora di finire l'opera. Recuperiamo il djembe dal tetto. Tutto e' pronto. Iniziamo a tirare le corde. Alla terza corda. TAC! Si rompe. Nooo!!! Niente panico. La sistemiamo con un bel nodone. Continuamo. TAC! Si spezza un'altra corda. Uno stormo di santi si alza in volo. Non ci possiamo credere. Rivivo il momento esatto in cui il venditore mi ha assicurato sulla resistenza della corda. Lo maledico. Non c'e' niente da fare. Bisogna smontare tutto e ricominciare. A me viene da piangere. Joao mi vede atterrito. Decide di fare da solo. Nelle settimane seguenti si procura un'altra pelle (non voglio sapere come!), compra una nuova corda e ricomincia. Ma sul piu' bello...SBAM! Cede l'anello di metallo che serve a tendere la pelle. Madonne in lingua locale. Ma Joao non e' uomo che si arrende facilmente. Sistema l'anello, uccide a morsi la nonna dei vicini, e ne usa la pelle. Ricomincia. Corda nuova. Anello a posto. Tira di qua, tira di la'. STRAP! Squarcio nel bel mezzo della pelle. Quando Joao me lo racconta rimango immobile, una maschera di cera. Rinuncio. Non suonero' mai piu' un djembe in vita mia. Piuttosto mi tamburello sui coglioni!! Ma Joao continua. Imperterrito.
E dopo settimane e settimane di attesa...finalmente ho riabbracciato la creatura! E domenica scorsa lo abbiamo accordato. E io che ero abituato con la chitarra, dieci minuti e via. Per accordare stu cazz'e'ggembe c'ho lasciato il sangue sulle corde. Letteralmente! Mani devastate. Ma soddisfazione enorme!!

8 commenti:

squa ha detto...

che cruenza!
immagino che J e' tornata vegetariana!?

ndb mi piaceva piu' il template di prima!

Anonimo ha detto...

grande doc, mo che veniamo te ne porto una di pelle, dalla fiera di senigallia..pdx

drcerof ha detto...

Finalmete sei tornato a scrivere. Bello lo sfondo.. cambia carattere per favore fa andare insieme gli occhi, si legge malissimo !!!

GianMuga ha detto...

Ciao squa, qualunque cosa sia un template, a me piace piu' adesso, e poi dopo un anno mi ci voleva un cambio look!
beijos

Ciao drcerof, non ho mai smesso di scrivere...e' che qua non succede mai una cippa! Per gli occhi...penso sia cataratta: fidati di un geriatra!!!

squa ha detto...

attenzione!
addirittura rispondi a noi poveri commentatori, sempre lasciati soli qiui!!!
very proud of you!

e mo' lo stai suonando sto' giambe'?

catoplepa ha detto...

mattina di guardia sbirciando il tuo blog, che ridere! è come se ti vedessi, cereo e scoglionato.

catoplepa ha detto...

PS... non so chi cazzo sia catoplepa, dal PC dell'ospedale mi inserisce così, credo sia un infermiere di qui.

catoplepa ha detto...

.... scusa: sono Chiara B. ciao