Quella del G8 dell'Aquila è stata la solita musica: nessun impegno concreto da parte dei grandi della terra. Qualche nota nuova c'è: partecipazione del G5, una giornata dedicata all'Africa, nuovi temi in agenda. Ma per ora si tratta di risultati solo politici.
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Perché il G8 è un fallimento
Per Berlusconi sarà stato forse un successo (mediatico), ma per l’Africa, il nostro pianeta e le persone in carne ed ossa che subiscono il peso della crisi il G8 dell’Aquila è stato un clamoroso fallimento.
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il G8 si dimentica di dirci che ogni anno si spendono oltre 1.200 miliardi di dollari per le armi (l’80% a carico dei paesi del G8) e basterebbe ridurre del 4% la spesa militare mondiale per avere a disposizione il doppio dei soldi stanziati per l’Africa.
Per l’Africa di soldi ne sono stati stanziati in questi anni. A parole. Infatti gli obiettivi del Millennio – per mancanza di risorse - sono nel frattempo falliti e Berlusconi di promessa in promessa è arrivato a ridurre del 56% i fondi per la cooperazione allo sviluppo nell’ultima finanziaria, portando allo 0,11% la percentuale del PIL destinata ai paesi poveri. Rivendicare il “successo”del G8 è un’ipocrisia assoluta di fronte a tante migliaia di persone che muoiono di fame e di malattia nel continente africano – e ai milioni di lavoratori che perdono il posto - alle quali si fanno continue promesse che non vengono mantenute. Il G8 è ormai un vecchio arnese degli anni del neoliberismo. E’ ora di cambiare rotta, di tornare alle Nazioni unite e ad un’idea di mondo diversa, fondata sulla pace, la democrazia, un’economia di giustizia. Ovviamente di questo al G8 non si è parlato.
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