Ritrovo alle 8. Il sole già alto e caldo. Pedalata in bici per arrivare al ritrovo, già sudati. Nella piazza, in attesa di cominciare, qualche centinaio di persone, per gli organizzatori ... qualche decina per la questura (!). Ogni gruppo con una propria maglietta, che poi abbiamo scoperto essere un ottimo incentivo per richiamare gente. Già si vedono danze e canti, bella atmosfera. Qualcuno grida in un megafono, nessuno capisce, ma si parte. Dopo pochi metri già fermi; alcuni stoici resistono sotto il sole impietoso, la maggior parte cerca riparo sotto i pochi spogli alberi sul lato della strada. Tutti i bianchi (tra cui io) ne approfittano per fare qualche foto: turisti giapponesi davanti al Duomo di Milano. Magliette già pezzate, si riparte. Il corteo procede, ritmo serrato, forse gli organizzatori devono recuperare il tempo perso. Fatichiamo a tenere il ritmo, rallentati dalla bici che ci portiamo dietro. Ai lati della strada gli spettatori: bambini incuriositi, donne divertite, uomini scettici. Una piccolissima parte della città a sfilare, tutti gli altri alle prese con un qualunque sabato di sole a Beira, Mozambico.
Si arriva velocemente a destinazione: Casa della Cultura. La gente si dispone ai lati del cortile, sotto gi alberi. Il microfono annuncia il programma: ballerini, cantanti, attori. Alcuni resistono sotto il palco improvvisato, la maggior parte desiste, noi compresi; si torna a casa, altra mezz'ora di bicicletta sotto il sole a picco.
Bilancio della mattinata? Ustioni sulle braccia, mal di testa e una probabile insolazione...
3 commenti:
ti ho visto ju?!?!sei quella sulla destra con la bici e il portabottiglietta omaggio dal guatemala!!!sono molto orgogliosa che appaia in questa foto!
grande cri! che occhio! J
Anno e anni ad allenarsi con "aguzzate la vista" della settimana enigmistica...
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