Ad Haiti il vudù è praticato da gran parte della popolazione, parallelamente alla religione cattolica. Nell’immaginario collettivo, anche legato ai molti film ammmerrecani, quando si pensa al vudù si pensa alla magia nera, agli zombie e alle bamboline infilzate. In realtà il vudù è una vera e propria religione, una delle più antiche al mondo. Leggevo su internet che è sostanzialmente una combinazione tra la religione animista africana (soprattutto del Benin, dove il vudù è riconosciuto come religione ufficiale) con elementi tratti dal Cattolicesimo. Nei villaggi sparsi sulle montagne haitiane è molto frequente vedere case con dipinte figure geometriche rappresentanti le diverse divinità o pupazzetti legati al tronco degli alberi. Ma queste bambole vudù, o feticci, servono solamente come oggetti per mediare tra Uomo e Divinità, e non per essere infilzate da spilloni. Certo è, che ai sacerdoti (houngan) e alle sacerdotesse (mambo) vudù viene riconosciuto un grande potere. I seguaci del vudù li temono poiché li credono capaci di molte cose, anche di lanciare maledizioni contro altre persone. Purtroppo succede che alcuni sacerdoti sfruttino questo clima di paure e ignoranza per fare un sacco di soldi. Ma questa è solo una deformazione della religione, non è il vudù originario. Nei villaggi sulle montagne, dove le credenze religiose hanno connotati più forti, e dove il potere dei sacerdoti vudù raggiunge livelli molto elevati, i miei colleghi hanno incontrato molte difficoltà nel lavoro quotidiano per limitare l’epidemia di colera. Tra le nostre attività ad Haiti, oltre alla cura dei malati nel Centro per il Trattamento del Colera (CTC), molto importante è stata la ricerca attiva dei focolai di infezione in tutta la regione. Il lavoro nei centri periferici prevedeva, tra le altre cose, attività di sensibilizzazione nella comunità su regole igieniche di base, su come prevenire l’infezione di colera, su come trattare l’acqua per renderla potabile. Tutto questo è stato difficile, a volte impossibile, proprio a causa della resistenza e sfiducia nei nostri confronti da parte dei leader delle comunità montane e dei sacerdoti vudù. Le conseguenze si possono facilmente immaginare: casi di colera misconosciuti nelle montagne e verosimilmente anche morti, che rappresentano una fonte di contagio molto importante, visto che il culto dei morti in questi villaggi prevede che il cadavere venga lavato con acqua e che questa venga poi bevuta dai figli del defunto per riceverne l’anima!
Ma poi succede che JC, amico e collega, un giorno vede nel nostro centro il sacerdote vudù di una vicina comunità. Se ne sta seduto tranquillo, bicchiere in mano, a sgollarsi il beverone con i Sali di Reidratazione Orale (SRO). Di fianco l’immancabile secchio pronto per qualsiasi emergenza. Il mio amico si avvicina. Il sacerdote gli confida che da tre giorni gli ha preso uno squaraus mai visto! Teme che un sacerdote rivale gli abbia lanciato un feticcio. E quindi è venuto da noi. Hai capito!?! Prima rompe la minchia sui monti: il colera non esiste, è un’invenzione dei bianchi eccetera. Poi alla prima cacarella corre da noi a chiappe strette!
Alla faccia del vudù!!!
Per saperne di più:
- wikipedia: vudù
- introduction to voodoo in haiti
- national geographic: haiti, possessed by voodoo
- peace-reporter: il vudù, profonda religiosità africana
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