domenica 10 febbraio 2008

Alluvioni in Mozambico

PREMESSA: Beira è lontana dalle zone coinvolte dalle inondazioni e non ci sono particolari problemi dovuti alle piogge.

Dal sito della AIM (Agenzia Informazione Mozambico) del 04.02.08

Nelle prossime settimane verrà aperta una delle chiuse della diga Kariba al confine Zambia/Zimbabwe con cui potrebbe verificarsi un aggravamento della inondazione già in atto nella valle dello Zambesi. La Centrale Idroelettrica di Cahora Bassa dovrebbe riuscire a controllare l’aumento del livello delle acque da Kariba. Circa 10.000 persone sono state trovate il 1° febbraio a Mutarara isolate dalle inondazioni. Lo Zambesi rischia di bloccare il servizio di trasporto dei veicoli su traghetto tra Caia e Chimera nella Zambesia. La INGC sta costruendo un campo in Zambesia per cui necessita di 500 tende, 5 tank di acqua potabile (5000 litri ciascuna), 3 grandi tende da utilizzare come scuola, 4 grandi tende per organizzare un ospedale da campo.

MOZAMBICO: INONDAZIONI; 64 MORTI A TETE PER MALATTIE
MAPUTO 05.02.08

Almeno 835 persone si sono ammalate e almeno 64 di queste sono morte in Mozambico nella sola città di Tete per malattie intestinali legate alle inondazioni, che hanno fatto già una decina di vittime. Lo si apprende da fonti ufficiali, mentre la pioggia non diminuisce e si rischiano nuove inondazioni.
"Dall'inizio delle inondazioni, 835 persono si sono ammalate, vittime di dierrea. Fra queste 64 non sono sopravvissute", ha dichiarato il municipio di Tete, nel centro del Paese africano.
Il ministero della sanità mozambicano tuttavia non è riuscito a stilare un numero esatto di persone malate nelle regioni inondate, ma per il comune di Tete il numero dei morti per malattia in tutto il Paese potrebbe superare il centinaio. "Gli affetti congiunti delle inondazioni, della mancanza di strutture per la purificazione e quindi della cattiva qualità dell'acqua consumata dalla popolazione di Tete sono all'origine di questa epidemia di diarrea".
La pioggia continua intanto a cadere abbondante e il livello del fiume Zambesi a crescere. "La situazione peggiora di giorno in giorno e abbiamo paura di quello che potrebbe succedere con l'aumento della quantità d'acqua dirottata dalla diga di Kariba, nello Zimbabwe", ha dichiarato da parte sua il direttore dell'Istituto per la gestione delle catastrofi naturali mozambicano, Paulo Zucula.
SDA-ATS


Dal DIARIO DEL MOZAMBICO del 08.02.08
ANCORA ALLARME ROSSO NEL CENTRO DEL MOZAMBICO
Le pagine centrali del DIARIO sono dedicate alle alluvioni che dall’inizio del 2008 stanno creando gravi problemi nel centro del Paese. Le zone interessate dal fenomeno sono i distretti di Tambara (provincia Manica), Mutarara (Tete), Morrumbala, Mopeia, Chinde (Zambesia), Chemba, Caia e Marromeu (Sofala). Anche se la situazione sembra ora più stabile, continuerà l’allerta nel mese di febbraio, mese in cui è previsto il picco delle inondazioni. Le previsioni parlano di una situazione peggiore di quella registrata nel 2000 e 2001. Coinvolte varie decine di migliaia di persone che hanno visto distrutte le proprie case e campi; ancora sconosciuto il numero di ettari di campi distrutti. La priorità dell’INGC (Istituto Nazionale Gestione Calamità) è il trasporto della popolazione coinvolta verso zone sicure. Nonostante il livello delle acque del fiume Zambesi si stia abbassando, le operazioni continueranno finché tutti saranno evacuati dalle zone a rischio (per il momento solo il 15% della popolazione a rischio è stato tratto in salvo). Popolazione coinvolta: 280.000 (bilancio preliminare). L’anno scorso 107.000 persone coinvolte dalle inondazioni. Centri di accoglienza: 69 (creati nel 2007).
E’ stato organizzato un ponte aereo per il rifornimento di viveri. Dall’aeroporto di Caia partono tutte le operazioni. Nei campi di accoglienza si stanno creando latrine, è disponibile acqua potabile e si continua a fare educazione sanitaria; questo per evitare il propagarsi di malattie come malaria, colera e infezioni respiratorie. Nella zona del basso Zambesi le acque hanno invaso tre centri (Sanduja, Jardim e Cheregue: circa 9.000 persone); questa è la prova che quelle zone non sono adeguate per accogliere persone; e intanto il bacino dello Zambesi continua a ricevere acque dalla pioggia e dalla scarica della Centrale Idroelettrica di Cahora Bassa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sicuri che da voi è tutto ok? la nonnina che è in me si sta già agitando...
cmq nei telegiornali italiani mi pare che non ne hanno proprio parlato.
baci