Nessuna menzione al prossimo vertice a l'Aquila nella dichiarazione finale della conferenza dell'ONU
Conferenza dell'ONU su crisi finanziaria e sviluppo, assente il Nord del mondo, Italia compresa. Nessun riferimento al prossimo G8, teoricamente dedicato agli stessi temi.
[continua a leggere]
www.nigrizia.com
martedì 30 giugno 2009
lunedì 29 giugno 2009
Gli esami non finiscono mai??
Nooo...gli esami stanno per finire!!!
Siamo entrati oggi nell'ultima settimana dell'anno accademico, poi tutti in vacanza fino ai primi di agosto. Ma visto che finisco a settembre, per me sono gli ultimi esami di Medicina Interna...evvai!!
Ormai sono quasi riuscito a sfangarla...spero di riuscire ad evitare anche questa volta il taglio delle gomme da parte di studenti incazzati!
Aggiornamenti nei prossimi giorni...
Siamo entrati oggi nell'ultima settimana dell'anno accademico, poi tutti in vacanza fino ai primi di agosto. Ma visto che finisco a settembre, per me sono gli ultimi esami di Medicina Interna...evvai!!
Ormai sono quasi riuscito a sfangarla...spero di riuscire ad evitare anche questa volta il taglio delle gomme da parte di studenti incazzati!
Aggiornamenti nei prossimi giorni...
mercoledì 24 giugno 2009
...copia e incolla...
Africa e armi. Una strana storia. [leggi l'articolo]
www.ilmanifesto.it
Un mondo a colori
I fine settimana di Torino si colorano di calciatori di 28 paesi differenti, per una nuova idea di cittadinanza globale. Balon Mundial, il primo mondiale per migranti di Torino. Uno dei modi - e tanti mondi - per dire calcio. E per fare integrazione. In questi giorni in cui l'Europa si ridisegna nelle sue paure e l'Italia mette in campo, tra le sponde del Mediterraneo, nuove strategie d'intercettazione e respingimento. [leggi l'articolo]
www.peacereporter.net
Walk the Future!
Una Marcia per promuovere la Pace e la Nonviolenza in tutto il mondo: un evento senza precedenti che toccherà tutti i continenti, dal 2 ottobre al 2 gennaio 2010. [leggi l'articolo]
www.nigrizia.com
www.marciamondiale.org
www.ilmanifesto.it
Un mondo a colori
I fine settimana di Torino si colorano di calciatori di 28 paesi differenti, per una nuova idea di cittadinanza globale. Balon Mundial, il primo mondiale per migranti di Torino. Uno dei modi - e tanti mondi - per dire calcio. E per fare integrazione. In questi giorni in cui l'Europa si ridisegna nelle sue paure e l'Italia mette in campo, tra le sponde del Mediterraneo, nuove strategie d'intercettazione e respingimento. [leggi l'articolo]
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Una Marcia per promuovere la Pace e la Nonviolenza in tutto il mondo: un evento senza precedenti che toccherà tutti i continenti, dal 2 ottobre al 2 gennaio 2010. [leggi l'articolo]
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mercoledì 17 giugno 2009
Patrão é patrão!!
O patrão precisa de alguma coisa?
Posso ajudar o patrão?
Como esta o patrão?
Desculpa incomodar o patrão!
Patrão tenho uma preocupação.
Esempi di quello che ho sentito appena sono arrivato in Mozambico.
O patrão di qua, o patrão di là…
…ma u’cazz’iè ‘stu patrau?...pensavo i primi giorni!
Poi ho capito che ero io! Allora ho chiesto ad un ragazzo al mercato:
-Ma perché continui a chiamarmi patrão, io non sono patrão di nessuno-
-Patrão è chi ha i soldi, e tu hai i soldi-
-Touché!-
Allora mi sono rassegnato e ho tentato di abituarmici, anche se è un’espressione che non mi piace e che mi crea sempre un po’ di disagio. Ne parla anche lo scrittore mozambicano Mia Couto, nel saggio “Os sete sapatos sujos”, definendola un’eredità del periodo coloniale portoghese, di cui il popolo mozambicano non è ancora riuscito a liberarsi.
“La de-responsabilizzazione è una delle più gravi stigmate che pesa su di noi africani, da Nord a Sud. Ci sono quelli che dicono che si tratta di un’eredità della schiavitù, del tempo in cui non si era padroni di se stessi. Il padrone, molte volte distante e invisibile, era responsabile per il nostro destino. O per la mancanza di destino. Oggi, nemmeno simbolicamente, uccidiamo l’antico padrone. Una delle forme di cortesia che più rapidamente sorse da dieci anni a questa parte fu la parola “patrão”. Fu come se non fosse mai realmente morto, come se aspettasse una opportunità storica per risorgere nel nostro quotidiano. Si può incolpare qualcuno di questo risorgimento? No. Ma noi stiamo creando una società che produce disuguaglianze e che riproduce relazioni di potere che credevamo fossero già sotterrate.”
Posso ajudar o patrão?
Como esta o patrão?
Desculpa incomodar o patrão!
Patrão tenho uma preocupação.
Esempi di quello che ho sentito appena sono arrivato in Mozambico.
O patrão di qua, o patrão di là…
…ma u’cazz’iè ‘stu patrau?...pensavo i primi giorni!
Poi ho capito che ero io! Allora ho chiesto ad un ragazzo al mercato:
-Ma perché continui a chiamarmi patrão, io non sono patrão di nessuno-
-Patrão è chi ha i soldi, e tu hai i soldi-
-Touché!-
Allora mi sono rassegnato e ho tentato di abituarmici, anche se è un’espressione che non mi piace e che mi crea sempre un po’ di disagio. Ne parla anche lo scrittore mozambicano Mia Couto, nel saggio “Os sete sapatos sujos”, definendola un’eredità del periodo coloniale portoghese, di cui il popolo mozambicano non è ancora riuscito a liberarsi.
“La de-responsabilizzazione è una delle più gravi stigmate che pesa su di noi africani, da Nord a Sud. Ci sono quelli che dicono che si tratta di un’eredità della schiavitù, del tempo in cui non si era padroni di se stessi. Il padrone, molte volte distante e invisibile, era responsabile per il nostro destino. O per la mancanza di destino. Oggi, nemmeno simbolicamente, uccidiamo l’antico padrone. Una delle forme di cortesia che più rapidamente sorse da dieci anni a questa parte fu la parola “patrão”. Fu come se non fosse mai realmente morto, come se aspettasse una opportunità storica per risorgere nel nostro quotidiano. Si può incolpare qualcuno di questo risorgimento? No. Ma noi stiamo creando una società che produce disuguaglianze e che riproduce relazioni di potere che credevamo fossero già sotterrate.”
Accordo Mozambico - Europa
MOZAMBICO
EPA: FIRMATO ACCORDO COMMERCIALE PROVVISORIO CON EUROPA
Un Accordo di partenariato economico (Ape/Epa) provvisorio con l’Unione europea (UE), che prevede l’accesso dei prodotti del Mozambico sui mercati europei senza dazi doganali, è stato firmato dal governo di Maputo. L’intesa, riferisce l’agenzia di stampa Aim, è la quarta del suo genere conclusa tra UE e un paese della Comunità di sviluppo dei paesi dell’Africa australe (Sadc), dopo quelle raggiunte con Botswana, Lesotho e Swaziland. In base all’accordo, l’intesa provvisoria prevede il libero commercio di merci del Mozambico in Europa senza il pagamento di tasse e una progressiva apertura del mercato mozambicano, ma non include argomenti come investimenti, concorrenza e servizi, per i quali è previsto il prosieguo dei negoziati. L’UE è il principale mercato dei prodotti del Mozambico, che esporta in particolare lamine e semilavorati di alluminio. Presentati come opportunità per lo sviluppo e in discussione da più di cinque anni, gli Ape/Epa dovrebbero modificare il sistema di scambi commerciali tra l’UE e i paesi del blocco Africa-Caraibi-Pacifico (Acp) risalente ai cosiddetti ‘accordi di Cotonou’, in vigore da circa 25 anni. La firma delle nuove intese, prevista in un primo momento per il dicembre 2007, è stata posticipata a causa del mancato raggiungimento di un accordo complessivo; continuano però a essere molte le critiche avanzate dalle associazioni di categoria africane, che ritengono gli Ape/Epa una minaccia per i produttori e le economie locali. Dopo il ‘no’ compatto dei paesi africani per la firma degli Epa tra Unione Africana (UA) ed UE, l’Europa ha scelto di trattare singolarmente con vari paesi e organizzazioni regionali la firma di accordi temporanei, riuscendo a dividere il fronte degli scettici.
www.misna.org
EPA: FIRMATO ACCORDO COMMERCIALE PROVVISORIO CON EUROPA
Un Accordo di partenariato economico (Ape/Epa) provvisorio con l’Unione europea (UE), che prevede l’accesso dei prodotti del Mozambico sui mercati europei senza dazi doganali, è stato firmato dal governo di Maputo. L’intesa, riferisce l’agenzia di stampa Aim, è la quarta del suo genere conclusa tra UE e un paese della Comunità di sviluppo dei paesi dell’Africa australe (Sadc), dopo quelle raggiunte con Botswana, Lesotho e Swaziland. In base all’accordo, l’intesa provvisoria prevede il libero commercio di merci del Mozambico in Europa senza il pagamento di tasse e una progressiva apertura del mercato mozambicano, ma non include argomenti come investimenti, concorrenza e servizi, per i quali è previsto il prosieguo dei negoziati. L’UE è il principale mercato dei prodotti del Mozambico, che esporta in particolare lamine e semilavorati di alluminio. Presentati come opportunità per lo sviluppo e in discussione da più di cinque anni, gli Ape/Epa dovrebbero modificare il sistema di scambi commerciali tra l’UE e i paesi del blocco Africa-Caraibi-Pacifico (Acp) risalente ai cosiddetti ‘accordi di Cotonou’, in vigore da circa 25 anni. La firma delle nuove intese, prevista in un primo momento per il dicembre 2007, è stata posticipata a causa del mancato raggiungimento di un accordo complessivo; continuano però a essere molte le critiche avanzate dalle associazioni di categoria africane, che ritengono gli Ape/Epa una minaccia per i produttori e le economie locali. Dopo il ‘no’ compatto dei paesi africani per la firma degli Epa tra Unione Africana (UA) ed UE, l’Europa ha scelto di trattare singolarmente con vari paesi e organizzazioni regionali la firma di accordi temporanei, riuscendo a dividere il fronte degli scettici.
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giovedì 11 giugno 2009
Conoscere per capire
Ce l'ho fatta! Sono riuscito a leggere molto del materiale che ho trovato riguardo IO NON RESPINGO, la campagna nazionale contro gli accordi tra Italia e Libia in materia di immigrazione. Che tristezza...stiamo perdendo l'ennesima occasione per invertire la rotta, per anteporre l'aspetto umanitario a quello economico, per poter dire di essere italiani senza vergognarsi. Ci ridono dietro tutti!! E sembra che ogni giorno si scenda più in basso.
Per carità! Ognuno ha il diritto di avere e manifestare le proprie opinioni, ma penso sia doveroso, prima di dire cazzate tipo:"Bravo Maroni, che ne se tornino da dove son venuti!" (immagino che sia stato un commento di moda, sfortunatamente, in molte case italiane), leggere e informarsi su come stanno veramente i fatti (lo dice uno che, purtroppo, non l'ha fatto per troppo tempo!).
Qui di seguito alcuni links a siti con molto materiale interessante.
Nigrizia
Fortress Europe
Come un uomo sulla Terra
Amnesty International - Sezione italiana
Questo è una anticipazione del film Come un uomo sulla Terra, che proietteranno on molte sale in occasione delle molte iniziative in programma
Per firmare la petizione online per fare chiarezza sulle condizioni dei migranti africani in Libia e sulle responsabilità italiane
Per carità! Ognuno ha il diritto di avere e manifestare le proprie opinioni, ma penso sia doveroso, prima di dire cazzate tipo:"Bravo Maroni, che ne se tornino da dove son venuti!" (immagino che sia stato un commento di moda, sfortunatamente, in molte case italiane), leggere e informarsi su come stanno veramente i fatti (lo dice uno che, purtroppo, non l'ha fatto per troppo tempo!).
Qui di seguito alcuni links a siti con molto materiale interessante.
Nigrizia
Fortress Europe
Come un uomo sulla Terra
Amnesty International - Sezione italiana
Questo è una anticipazione del film Come un uomo sulla Terra, che proietteranno on molte sale in occasione delle molte iniziative in programma
Per firmare la petizione online per fare chiarezza sulle condizioni dei migranti africani in Libia e sulle responsabilità italiane
Il Bel Paese!!
Armi: un mercato che non va mai in crisi
La crisi economica globale non ferma la tendenza: la spesa militare nel mondo cresce. Primato agli Usa, sempre più forti Pechino e Mosca. L'Italia non è da meno
[...]
L'Italia, con i suoi 40 miliardi di dollari, che gravano su ogni cittadino italiano nella misura di 689 dollari annui pro capite, si conferma all'ottavo posto di questa speciale classifica e pesa il 2,8% sulle spese mondiali per la difesa. Grazie a Finmeccanica Roma è però presente anche in un'altra classifica: quella dei 10 maggiori produttori di armamenti militari. L'holding italiana, con i suoi 9,9 miliardi di dollari di fatturato è nona a livello mondiale
[...]
[continua su www.nigrizia.com]
Il G8 ha fornito solo un terzo dell'aiuto promesso nel 2005 per colpa di Italia e Francia
«L'Italia non rispetta gli impegni presi per aumentare gli aiuti all'Africa» L'accusa dell'associazione di Gates e Geldof: «Operato del Paese fa sorgere dubbi su credibilità come presidente G8»
[continua su www.corriere.it]
La crisi economica globale non ferma la tendenza: la spesa militare nel mondo cresce. Primato agli Usa, sempre più forti Pechino e Mosca. L'Italia non è da meno
[...]
L'Italia, con i suoi 40 miliardi di dollari, che gravano su ogni cittadino italiano nella misura di 689 dollari annui pro capite, si conferma all'ottavo posto di questa speciale classifica e pesa il 2,8% sulle spese mondiali per la difesa. Grazie a Finmeccanica Roma è però presente anche in un'altra classifica: quella dei 10 maggiori produttori di armamenti militari. L'holding italiana, con i suoi 9,9 miliardi di dollari di fatturato è nona a livello mondiale
[...]
[continua su www.nigrizia.com]
Il G8 ha fornito solo un terzo dell'aiuto promesso nel 2005 per colpa di Italia e Francia
«L'Italia non rispetta gli impegni presi per aumentare gli aiuti all'Africa» L'accusa dell'associazione di Gates e Geldof: «Operato del Paese fa sorgere dubbi su credibilità come presidente G8»
[continua su www.corriere.it]
XIX Forum Economico Mondiale
CONTRO LA CRISI PIÙ SUD DEL MONDO
Sebbene già il G20 di Londra dello scorso aprile - che ha affrontato le conseguenze della crisi economica globale riunendo i paesi più ricchi, ma anche alcuni paesi traino del Sud del mondo, come Sudafrica, Brasile e India – abbia rappresentato un notevole passo avanti rispetto ai più ristretti vertici del G8, tanta strada rimane ancora da fare per un pieno coinvolgimento del Sud del mondo nelle decisioni globali: lo hanno ribadito i delegati africani che da ieri e fino a domani sono riuniti a Città del Capo, in Sudafrica, per il XIX Forum economico mondiale (Wef) continentale. “Sono necessarie ulteriori riforme internazionali per garantire che gli interessi dei paesi a più basso reddito siano realmente rappresentati” ha sottolineato una nota diffusa a conclusione della prima giornata nella quale si fa esplicito riferimento all’esigenza di riformare il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca mondiale. “L’attuale crisi economica globale – ha detto il presidente sudafricano Jacob Zuma, dando il via ai lavori – rappresenta una dura lezione che invita a trasformare il sistema finanziario globale… Per la maggior parte dei paesi africani, tuttora alle prese con ingenti debiti contratti e dipendenti dagli aiuti dall’estero, la crisi significherà un aumento dell’emergenza alimentare, della povertà e della mortalità infantile”. Zuma ha comunque lasciato aperta la porta a un moderato ottimismo: “Noi consideriamo la recessione come qualcosa che reca in sé problemi ma anche opportunità di sviluppo per il continente e per il mondo intero”. Al Forum sono presenti più di 800 delegati in rappresentanza di 50 paesi. Tra gli esponenti politici stranieri che hanno già garantito la loro presenza ci sono il presidente dello Zambia, Rupiah Banda, quello del Rwanda, Paul Kagame, il primo ministro keniano Raila Odinga, e il primo ministro del Lesotho, Pakalitha Mosislili. La co-presidenza del Forum è stata affidata all’ex-segretario generale dell’Onu Kofi Annan.
www.misna.org
Sebbene già il G20 di Londra dello scorso aprile - che ha affrontato le conseguenze della crisi economica globale riunendo i paesi più ricchi, ma anche alcuni paesi traino del Sud del mondo, come Sudafrica, Brasile e India – abbia rappresentato un notevole passo avanti rispetto ai più ristretti vertici del G8, tanta strada rimane ancora da fare per un pieno coinvolgimento del Sud del mondo nelle decisioni globali: lo hanno ribadito i delegati africani che da ieri e fino a domani sono riuniti a Città del Capo, in Sudafrica, per il XIX Forum economico mondiale (Wef) continentale. “Sono necessarie ulteriori riforme internazionali per garantire che gli interessi dei paesi a più basso reddito siano realmente rappresentati” ha sottolineato una nota diffusa a conclusione della prima giornata nella quale si fa esplicito riferimento all’esigenza di riformare il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca mondiale. “L’attuale crisi economica globale – ha detto il presidente sudafricano Jacob Zuma, dando il via ai lavori – rappresenta una dura lezione che invita a trasformare il sistema finanziario globale… Per la maggior parte dei paesi africani, tuttora alle prese con ingenti debiti contratti e dipendenti dagli aiuti dall’estero, la crisi significherà un aumento dell’emergenza alimentare, della povertà e della mortalità infantile”. Zuma ha comunque lasciato aperta la porta a un moderato ottimismo: “Noi consideriamo la recessione come qualcosa che reca in sé problemi ma anche opportunità di sviluppo per il continente e per il mondo intero”. Al Forum sono presenti più di 800 delegati in rappresentanza di 50 paesi. Tra gli esponenti politici stranieri che hanno già garantito la loro presenza ci sono il presidente dello Zambia, Rupiah Banda, quello del Rwanda, Paul Kagame, il primo ministro keniano Raila Odinga, e il primo ministro del Lesotho, Pakalitha Mosislili. La co-presidenza del Forum è stata affidata all’ex-segretario generale dell’Onu Kofi Annan.
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martedì 9 giugno 2009
La Shell patteggia
15 milioni di dollari
Questo è quanto ha dovuto pagare la Shell per evitare il processo che la vedeva accusata di violazione dei diritti umani nel Delta del Niger, come complice delle autorità militari nigeriane nell’esecuzione, quattordici anni fa, di Ken Saro-Wiwa e dei suoi 8 compagni ogoni.
Questo è quanto ha dovuto pagare la Shell per evitare il processo che la vedeva accusata di violazione dei diritti umani nel Delta del Niger, come complice delle autorità militari nigeriane nell’esecuzione, quattordici anni fa, di Ken Saro-Wiwa e dei suoi 8 compagni ogoni.
Leggendo le dichiarazioni delle due parti in causa sembrano tutti soddisfatti del risultato.
Ken Saro-Wiwa Junior, figlio dello scrittore ucciso nel 1995, dichiara: “Penso che mio padre sarebbe felice di questo risultato. Il fatto che la Shell sia stata costretta a patteggiare per noi è una chiara vittoria”.
Sul sito ufficiale della Shell appare la notizia con una interpretazione “leggermente differente”: “Shell today agreed to settle a court case in New York related to allegations in connection with the Nigerian military government's execution of Ken Saro-Wiwa and others in 1995, making a humanitarian gesture to set up a trust fund to benefit the Ogoni people” (gesto umanitario!).
Malcolm Brinded, che dirige il ramo esplorazione e produzione di Shell commenta: “Il gesto significa che, anche se Shell non ha partecipato alle violenze che sono avvenute, ci sono dei querelanti e delle persone che hanno sofferto”. Inoltre i rappresentati della Shell hanno dichiarato di aver accettato di regolare la faccenda per aiutare il “processo di riconciliazione”, pur negando qualsiasi implicazione nella morte del poeta Ken Saro-Wiwa e degli altri attivisti dei diritti dell’uomo e della protezione dell’ambiente.
Jenny Green, avvocato del Center for Constitutional Rights di New York che avviò la causa contro la Shell nel 1996, commenta: “Basta questo a riportare in vita i nostri assistiti? Certamente no, ma è un messaggio chiaro a tutte le multinazionali che operano nei paesi in via di sviluppo: per fare affari non si possono più violare i diritti umani. Nessuna corporation può più contare sull’impunità. L’accordo di oggi è sostanzialmente un’assunzione di responsabilità”.
E anche sul sito remember saro-wiwa (remembersarowiwa.com) si leggono parole di soddisfazione per il risultato ottenuto.
Ken Saro-Wiwa Junior, figlio dello scrittore ucciso nel 1995, dichiara: “Penso che mio padre sarebbe felice di questo risultato. Il fatto che la Shell sia stata costretta a patteggiare per noi è una chiara vittoria”.
Sul sito ufficiale della Shell appare la notizia con una interpretazione “leggermente differente”: “Shell today agreed to settle a court case in New York related to allegations in connection with the Nigerian military government's execution of Ken Saro-Wiwa and others in 1995, making a humanitarian gesture to set up a trust fund to benefit the Ogoni people” (gesto umanitario!).
Malcolm Brinded, che dirige il ramo esplorazione e produzione di Shell commenta: “Il gesto significa che, anche se Shell non ha partecipato alle violenze che sono avvenute, ci sono dei querelanti e delle persone che hanno sofferto”. Inoltre i rappresentati della Shell hanno dichiarato di aver accettato di regolare la faccenda per aiutare il “processo di riconciliazione”, pur negando qualsiasi implicazione nella morte del poeta Ken Saro-Wiwa e degli altri attivisti dei diritti dell’uomo e della protezione dell’ambiente.
Jenny Green, avvocato del Center for Constitutional Rights di New York che avviò la causa contro la Shell nel 1996, commenta: “Basta questo a riportare in vita i nostri assistiti? Certamente no, ma è un messaggio chiaro a tutte le multinazionali che operano nei paesi in via di sviluppo: per fare affari non si possono più violare i diritti umani. Nessuna corporation può più contare sull’impunità. L’accordo di oggi è sostanzialmente un’assunzione di responsabilità”.
E anche sul sito remember saro-wiwa (remembersarowiwa.com) si leggono parole di soddisfazione per il risultato ottenuto.
In realtà, quando ho letto la notizia su www.corriere.it, non ero così sicuro fosse un risultato soddisfacente. La Shell, che ogni anno fattura per centinaia di milioni di dollari, con 15 milioni si toglie il pensiero, chiude di fatto un processo in cui avrebbe rischiato di pagare delle cifre ben più elevate, e soprattutto evita il rischio di essere formalmente condannata per violazione dei diritti umani, complice dell’assassinio di civili innocenti, cosa che avrebbe portato grosse perdite in termini di soldi e immagine.
Alla fine la Shell se l’è cavata a buon prezzo. Un patteggiamento te lo scordi in fretta, tra una settimana saranno di nuovo tutti in coda al distributore Shell (o Esso). Un’accusa di complicità in omicidio sarebbe stata più difficile da dimenticare!
Il Testamento di Ken Saro-Wiwa:
“Signor Presidente, tutti noi siamo di fronte alla Storia. Io sono un uomo di pace, di idee. Provo sgomento per la vergognosa povertà del mio popolo che vive su una terra molto generosa di risorse; provo rabbia per la devastazione di questa terra; provo fretta di ottenere che il mio popolo riconquisti il suo diritto alla vita e a una vita decente. Così ho dedicato tutte le mie risorse materiali ed intellettuali a una causa nella quale credo totalmente, sulla quale non posso essere zittito. Non ho dubbi sul fatto che, alla fine, la mia causa vincerà e non importa quanti processi, quante tribolazioni io e coloro che credono con me in questa causa potremo incontrare nel corso del nostro cammino. Né la prigione né la morte potranno impedire la nostra vittoria finale. Non siamo sotto processo solo io e i miei compagni. Qui è sotto processo la Shell. Ma questa compagnia non è oggi sul banco degli imputati. Verrà però certamente quel giorno e le lezioni che emergono da questo processo potranno essere usate come prove contro di essa, perché io vi dico senza alcun dubbio che la guerra che la compagnia ha scatenato contro l'ecosistema della regione del delta sarà prima o poi giudicata e che i crimini di questa guerra saranno debitamente puniti. Così come saranno puniti i crimini compiuti dalla compagnia nella guerra diretta contro il popolo Ogoni”.
Una poesia di Ken Saro-Wiwa
La vera prigione Non è il tetto che perde
Non sono nemmeno le zanzare che ronzano
Nella umida, misera cella.
Non è il rumore metallico della chiave
Mentre il secondino ti chiude dentro.
Non sono le meschine razioni
Insufficienti per uomo o bestia
Neanche il nulla del giorno
Che sprofonda nel vuoto della notte
Non è
Non è
Non è.
Sono le bugie che ti hanno martellato
Le orecchie per un'intera generazione
E' il poliziotto che corre all'impazzata in un raptus omicida
Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari
In cambio di un misero pasto al giorno.
Il magistrato che scrive sul suo libro
La punizione, lei lo sa, è ingiusta
La decrepitezza morale
L'inettitudine mentale
Che concede alla dittatura una falsa legittimazione
La vigliaccheria travestita da obbedienza
In agguato nelle nostre anime denigrate
È la paura di calzoni inumiditi
Non osiamo eliminare la nostra urina
E' questo
E' questo
E' questo
Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero
In una cupa prigione.
Alla fine la Shell se l’è cavata a buon prezzo. Un patteggiamento te lo scordi in fretta, tra una settimana saranno di nuovo tutti in coda al distributore Shell (o Esso). Un’accusa di complicità in omicidio sarebbe stata più difficile da dimenticare!
Il Testamento di Ken Saro-Wiwa:
“Signor Presidente, tutti noi siamo di fronte alla Storia. Io sono un uomo di pace, di idee. Provo sgomento per la vergognosa povertà del mio popolo che vive su una terra molto generosa di risorse; provo rabbia per la devastazione di questa terra; provo fretta di ottenere che il mio popolo riconquisti il suo diritto alla vita e a una vita decente. Così ho dedicato tutte le mie risorse materiali ed intellettuali a una causa nella quale credo totalmente, sulla quale non posso essere zittito. Non ho dubbi sul fatto che, alla fine, la mia causa vincerà e non importa quanti processi, quante tribolazioni io e coloro che credono con me in questa causa potremo incontrare nel corso del nostro cammino. Né la prigione né la morte potranno impedire la nostra vittoria finale. Non siamo sotto processo solo io e i miei compagni. Qui è sotto processo la Shell. Ma questa compagnia non è oggi sul banco degli imputati. Verrà però certamente quel giorno e le lezioni che emergono da questo processo potranno essere usate come prove contro di essa, perché io vi dico senza alcun dubbio che la guerra che la compagnia ha scatenato contro l'ecosistema della regione del delta sarà prima o poi giudicata e che i crimini di questa guerra saranno debitamente puniti. Così come saranno puniti i crimini compiuti dalla compagnia nella guerra diretta contro il popolo Ogoni”.
Una poesia di Ken Saro-Wiwa
La vera prigione Non è il tetto che perde
Non sono nemmeno le zanzare che ronzano
Nella umida, misera cella.
Non è il rumore metallico della chiave
Mentre il secondino ti chiude dentro.
Non sono le meschine razioni
Insufficienti per uomo o bestia
Neanche il nulla del giorno
Che sprofonda nel vuoto della notte
Non è
Non è
Non è.
Sono le bugie che ti hanno martellato
Le orecchie per un'intera generazione
E' il poliziotto che corre all'impazzata in un raptus omicida
Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari
In cambio di un misero pasto al giorno.
Il magistrato che scrive sul suo libro
La punizione, lei lo sa, è ingiusta
La decrepitezza morale
L'inettitudine mentale
Che concede alla dittatura una falsa legittimazione
La vigliaccheria travestita da obbedienza
In agguato nelle nostre anime denigrate
È la paura di calzoni inumiditi
Non osiamo eliminare la nostra urina
E' questo
E' questo
E' questo
Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero
In una cupa prigione.
Il Video che la Shell non vuol far vedere:
Corriere della sera
Remember saro-wiwa campaign
I crimini ambientali in Nigeria
Movement for the Survival of the Ogoni People (MOSOP)
Ken Saro-Wiwa 1941-1996
Catalogo online di libri sull’argomento
Shell Guilty
Wikipedia.it
Wikipedia.en
Presidenziali in Mozambico
ELEZIONI: “NUOVA OPPOSIZIONE” SCEGLIE CANDIDATO A PRESIDENZA
Daviz Simango, il sindaco della città di Beira, sarà il candidato alle presidenziali del 28 Ottobre del nuovo partito d’opposizione Movimento democratico del Mozambico (Mdm): la decisione è stata adottata al termine di un congresso nella città di Nampula, nel nord-est del paese, il primo dopo la nascita del soggetto politico nel Settembre scorso. Il portavoce del Mdm ha spiegato la scelta sottolineando che Simango “è un giovane che interpreta molte delle speranze di sviluppo del Mozambico, a cominciare all’idea di un governo di coalizione e partecipativo aperto a tutte le migliori forze del paese”. Simango aveva lasciato lo storico partito d’opposizione ‘Renamo’ lo scorso Settembre, dopo essere stato scartato come candidato a sindaco nella città di Beira, la seconda del Mozambico. Presentatosi come indipendente, Simango ha sconfitto la ‘Renamo’ ed è stato confermato alla guida del municipio per un secondo mandato. Nei mesi successivi Simango ha costituito l’Mdm insieme con una nutrita schiera di transfughi della ‘Renamo’, delusi dalle prestazioni del partito alle amministrative di Novembre, quando l’opposizione non era riuscita a conquistare la maggioranza dei consensi in nessuna delle 43 circoscrizioni andate al voto. Le elezioni presidenziali vedono fortemente favorito il presidente in carica Armando Guebuza, destinato, secondo tutti i sondaggi, a ottenere un secondo mandato come candidato del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), il partito al potere a Maputo durante e dopo il conflitto civile seguito all’indipendenza dal Portogallo (1976-1992).
www.misna.org
Daviz Simango, il sindaco della città di Beira, sarà il candidato alle presidenziali del 28 Ottobre del nuovo partito d’opposizione Movimento democratico del Mozambico (Mdm): la decisione è stata adottata al termine di un congresso nella città di Nampula, nel nord-est del paese, il primo dopo la nascita del soggetto politico nel Settembre scorso. Il portavoce del Mdm ha spiegato la scelta sottolineando che Simango “è un giovane che interpreta molte delle speranze di sviluppo del Mozambico, a cominciare all’idea di un governo di coalizione e partecipativo aperto a tutte le migliori forze del paese”. Simango aveva lasciato lo storico partito d’opposizione ‘Renamo’ lo scorso Settembre, dopo essere stato scartato come candidato a sindaco nella città di Beira, la seconda del Mozambico. Presentatosi come indipendente, Simango ha sconfitto la ‘Renamo’ ed è stato confermato alla guida del municipio per un secondo mandato. Nei mesi successivi Simango ha costituito l’Mdm insieme con una nutrita schiera di transfughi della ‘Renamo’, delusi dalle prestazioni del partito alle amministrative di Novembre, quando l’opposizione non era riuscita a conquistare la maggioranza dei consensi in nessuna delle 43 circoscrizioni andate al voto. Le elezioni presidenziali vedono fortemente favorito il presidente in carica Armando Guebuza, destinato, secondo tutti i sondaggi, a ottenere un secondo mandato come candidato del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), il partito al potere a Maputo durante e dopo il conflitto civile seguito all’indipendenza dal Portogallo (1976-1992).
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sabato 6 giugno 2009
L'Africa merita rispetto
COMUNICATO STAMPA
Padova 05/06/2009
L’AFRICA MERITA RISPETTO
Medici con l’Africa Cuamm esprime indignazione e rammarico per le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio offensive della dignità del continente africano
Medici con l’Africa Cuamm, organizzazione non governativa che da oltre di cinquant’anni si spende per la tutela del diritto alla salute delle popolazioni africane, si sente interpellata dalle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che paragonano Milano all’Africa come termine di un confronto indegno e irrispettoso. Cosa direbbe il nostro Presidente del Consiglio visitando città europee come Londra, Parigi o Amsterdam in cui il multiculturalismo è una dimensione quotidiana e immediatamente percepibile?
Saremmo ben lieti di accompagnare il Presidente Berlusconi in una delle capitali africane dei 7 paesi in cui operiamo. Lì potrebbe toccare con mano che le cause che producono migrazioni di popoli, non di semplici individui, sono tanto complesse e intrecciate che non sarà il “cerotto” dei respingimenti ad arrestarle. Pensiamo all’accesso all’acqua pulita, al cibo, all’istruzione, alla salute, alla ridistribuzione dei proventi delle materie prime. Agire su questi problemi è certamente impegnativo ed è quanto ci si aspetta da uno statista. Magari, oltre ai paragoni infelici da campagna elettorale, al Presidente Berlusconi potrebbe restare il tempo per apprezzare la capacità di accoglienza, la creatività e la straordinaria capacità di resistere a condizioni durissime degli africani.
È per questo che ribadiamo la necessità di impegnarsi per creare e favorire condizioni migliori che consentano a queste persone di condurre una vita dignitosa nel loro paese, di avere un lavoro, di potersi curare. Un lavoro che come ong ci vede impegnati in prima linea ma che i drastici tagli alle risorse destinate dall’Italia alla cooperazione internazionale (il 54% in meno nel 2009 rispetto al 2008) pregiudicano gravemente.
Fermi nel nostro impegno in Africa, ribadiamo, in Italia, che gli Africani sono nostri amici. È un dovere che sentiamo forte nei confronti delle popolazioni che serviamo, ma anche nei riguardi degli 80 volontari attualmente in servizio e degli oltre 1.000 partiti in questi anni, oltre che degli 800 operatori locali che affiancano ogni giorno il nostro lavoro.
venerdì 5 giugno 2009
World Environment Day 2009
La Giornata Mondiale dell'Ambiente (World Environment Day: WED) fu stabilita nel 1972 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. WED è commemorato ogni anno in una differente città con una esposizione internazionale nella settimana del 5 giugno.
Il Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (The United Nations Environment Programme: UNEP), utillizza la Giornata dell'Ambiente (WED) per sensibilizzare rispetto ai problemi dell'ambiente e richiamare l'attenzione della politica su questo tema.
Il Tema per la Giornata del 2009 è
"Your Planet Needs You - Unite to Combat Climate Change".
WED 2009 è ospitato dal Messico, che riflette il crescente ruolo dell'America Latina nella lotta contro i cambiamenti climatici.
Ciascuno faccia la sua parte
“Spegnete le luci. Usate i mezzi pubblici di trasporto. Riciclate. Piantate un albero. Pulite il parco del vostro quartiere. Rendete le società responsabili delle loro attività ambientali. E spronate i rappresentanti dei vostri governi a siglare l’Accordo a Copenhagen”: così il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon si è rivolto ai cittadini del pianeta nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell’ambiente, che ricorre oggi, con lo sguardo puntato alla conferenza internazionale sul cambiamento climatico, in programma a Copenhagen a dicembre; un evento cruciale per il futuro del pianeta una volta scaduto, nel 2012, il Protocollo di Kyoto, che l’Onu accompagnerà con la campagna d’informazione Seal the Deal. “La crisi economica e finanziaria che sta investendo il globo è un vero e proprio campanello d’allarme sulla necessità di aggiornare schemi di crescita ormai superati e compiere una transizione verso una nuova era di sviluppo che sia più verde e più rispettoso dell’ambiente” ha detto il Segretario, evidenziando che il tema scelto per quest’anno - “Il tuo pianeta ha bisogno di te” – vuole spingere ciascuno “a fare la propria parte”. Il mondo, ha proseguito Ban Ki-moon, “è alle prese con la grave minaccia del cambiamento climatico. Se è vero che tutti i paesi sono destinati a subirne gli effetti, i più poveri dovranno però sostenere il peso maggiore. Esiste però un’alternativa per cambiare il corso degli eventi. Durante l’incontro di Copenhagen a dicembre, verranno affrontati argomenti cruciali sul cambiamento climatico. Insieme dobbiamo spingere i governi a siglare l’Accordo per una nuova intesa climatica”. Il pianeta ha anche bisogno di un “Nuovo accordo verde”; un patto “che si concentri sugli investimenti in risorse rinnovabili, infrastrutture eco-compatibili e energie efficienti. Questo determinerà non soltanto creazione di posto di lavoro e stimolo alla ripresa economica, ma concorrerà anche ad affrontare il problema del riscaldamento globale”. Investire nella cosiddetta ‘economia verde’ anche solo una parte degli incentivi previsti dai nuovi ‘pacchetti di stimolo economico’, può “trasformare – ha detto ancora il Segretario dell’Onu - la crisi di oggi nella crescita sostenibile di domani. Inoltre, i paesi che passeranno ad una società caratterizzata da bassi livelli di emissione di carbonio raccoglieranno molto più di significativi benefici ambientali; si collocheranno infatti in una posizione privilegiata per condividere le loro nuove tecnologie con gli altri paesi”.
Su YouTube il film di Besson per la giornata mondiale dell'ambiente
YouTube trasmette dal 5 giugno in anteprima il film «Home», prodotto dal regista Luc Besson in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente. Lo ha reso noto Google, aggiungendo che il film, della durata di un'ora e mezzo, è disponibile in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Il film, dicono le note di produzione, "è un'ode alla bellezza del pianeta e alla sua delicata armonia. Attraverso i panorami di 54 paesi catturati dall'alto, Yann-Arthus-Bertrand ci porta a compiere un viaggio unico attorno al pianeta, per contemplarlo e per capirlo".
Co-prodotto da EuropaCorp e Elzévir Films, Home intende focalizzare l’attenzione sull’attuale stato del pianeta mostrando immagini riprese dal cielo. Su YouTube, il documentario sarà disponibile per 10 giorni, mentre soltanto durante il 5 giugno sarà mostrato sia in TV sia al cinema in circa 180 paesi e 80 canali TV, nonché su schermi giganti collocati in 80 piazze da Time Square a New York al Campo di Marte sotto la torre Eiffel a Parigi a Trafalgar Square a Londra. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo mai realizzata in sinergia tra il canale online YouTube, la TV e il cinema. Sono stati inoltre creati 5 livelli di Google Maps che mostrano informazioni quali le sale e il luoghi pubblici dove il film viene proiettato oggi, documentazione generale sui temi del documentario.
www.misna.org
www.corriere.it
www.unep.org
www.en.wikipedia.org
www.diamundialdelmedioambiente.gob.mx
Il Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (The United Nations Environment Programme: UNEP), utillizza la Giornata dell'Ambiente (WED) per sensibilizzare rispetto ai problemi dell'ambiente e richiamare l'attenzione della politica su questo tema.
Il Tema per la Giornata del 2009 è
"Your Planet Needs You - Unite to Combat Climate Change".
WED 2009 è ospitato dal Messico, che riflette il crescente ruolo dell'America Latina nella lotta contro i cambiamenti climatici.
Ciascuno faccia la sua parte
“Spegnete le luci. Usate i mezzi pubblici di trasporto. Riciclate. Piantate un albero. Pulite il parco del vostro quartiere. Rendete le società responsabili delle loro attività ambientali. E spronate i rappresentanti dei vostri governi a siglare l’Accordo a Copenhagen”: così il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon si è rivolto ai cittadini del pianeta nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell’ambiente, che ricorre oggi, con lo sguardo puntato alla conferenza internazionale sul cambiamento climatico, in programma a Copenhagen a dicembre; un evento cruciale per il futuro del pianeta una volta scaduto, nel 2012, il Protocollo di Kyoto, che l’Onu accompagnerà con la campagna d’informazione Seal the Deal. “La crisi economica e finanziaria che sta investendo il globo è un vero e proprio campanello d’allarme sulla necessità di aggiornare schemi di crescita ormai superati e compiere una transizione verso una nuova era di sviluppo che sia più verde e più rispettoso dell’ambiente” ha detto il Segretario, evidenziando che il tema scelto per quest’anno - “Il tuo pianeta ha bisogno di te” – vuole spingere ciascuno “a fare la propria parte”. Il mondo, ha proseguito Ban Ki-moon, “è alle prese con la grave minaccia del cambiamento climatico. Se è vero che tutti i paesi sono destinati a subirne gli effetti, i più poveri dovranno però sostenere il peso maggiore. Esiste però un’alternativa per cambiare il corso degli eventi. Durante l’incontro di Copenhagen a dicembre, verranno affrontati argomenti cruciali sul cambiamento climatico. Insieme dobbiamo spingere i governi a siglare l’Accordo per una nuova intesa climatica”. Il pianeta ha anche bisogno di un “Nuovo accordo verde”; un patto “che si concentri sugli investimenti in risorse rinnovabili, infrastrutture eco-compatibili e energie efficienti. Questo determinerà non soltanto creazione di posto di lavoro e stimolo alla ripresa economica, ma concorrerà anche ad affrontare il problema del riscaldamento globale”. Investire nella cosiddetta ‘economia verde’ anche solo una parte degli incentivi previsti dai nuovi ‘pacchetti di stimolo economico’, può “trasformare – ha detto ancora il Segretario dell’Onu - la crisi di oggi nella crescita sostenibile di domani. Inoltre, i paesi che passeranno ad una società caratterizzata da bassi livelli di emissione di carbonio raccoglieranno molto più di significativi benefici ambientali; si collocheranno infatti in una posizione privilegiata per condividere le loro nuove tecnologie con gli altri paesi”.
Su YouTube il film di Besson per la giornata mondiale dell'ambiente
YouTube trasmette dal 5 giugno in anteprima il film «Home», prodotto dal regista Luc Besson in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente. Lo ha reso noto Google, aggiungendo che il film, della durata di un'ora e mezzo, è disponibile in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Il film, dicono le note di produzione, "è un'ode alla bellezza del pianeta e alla sua delicata armonia. Attraverso i panorami di 54 paesi catturati dall'alto, Yann-Arthus-Bertrand ci porta a compiere un viaggio unico attorno al pianeta, per contemplarlo e per capirlo".
Co-prodotto da EuropaCorp e Elzévir Films, Home intende focalizzare l’attenzione sull’attuale stato del pianeta mostrando immagini riprese dal cielo. Su YouTube, il documentario sarà disponibile per 10 giorni, mentre soltanto durante il 5 giugno sarà mostrato sia in TV sia al cinema in circa 180 paesi e 80 canali TV, nonché su schermi giganti collocati in 80 piazze da Time Square a New York al Campo di Marte sotto la torre Eiffel a Parigi a Trafalgar Square a Londra. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo mai realizzata in sinergia tra il canale online YouTube, la TV e il cinema. Sono stati inoltre creati 5 livelli di Google Maps che mostrano informazioni quali le sale e il luoghi pubblici dove il film viene proiettato oggi, documentazione generale sui temi del documentario.
www.misna.org
www.corriere.it
www.unep.org
www.en.wikipedia.org
www.diamundialdelmedioambiente.gob.mx
mercoledì 3 giugno 2009
Concerto UMUDUFU
Associazione Umudufu
Ciao a tutti !
come ogni anno abbiamo voluto creare un’occasione per incontrarci:
sabato 6 giugno dalle ore 22.00
c/o Zona Colore
Via Moncucco 29 – Milano
ci diamo appuntamento
per una serata all’insegna della musica :
Concerto dei L’OR – Like Outside the Rain (www.likeoutsiderain.it)
Incursioni del cabarettista Simone
…e a seguire la musica dei DJ Gigi d’Atmosfera e Robi B
Il tutto sarà anche trasmesso in diretta su Radio Bla Bla Network
( www.radioblabla.net )
Sarà allestita la mostra fotografica e sarà l’occasione per conoscere meglio i progetti di Umudufu e salutare i “partenti” di quest’estate.
L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà destinato al progetto per i ragazzi di strada di Ruhengeri – Rwanda, di cui vi racconteremo durante la serata.
Vi chiediamo di diffondere e promuovere questo appuntamento!
Per ogni chiarimento e informazione contattateci!
Murakoze!
Grazie!
Mariko
P.S.: ZonaColore è un posto molto spazioso ma vi chiediamo, per motivi organizzativi, di confermarci in modo non vincolante la vostra presenza e il numero dei vostri amici/parenti/conoscenti
Ciao a tutti !
come ogni anno abbiamo voluto creare un’occasione per incontrarci:
sabato 6 giugno dalle ore 22.00
c/o Zona Colore
Via Moncucco 29 – Milano
ci diamo appuntamento
per una serata all’insegna della musica :
Concerto dei L’OR – Like Outside the Rain (www.likeoutsiderain.it)
Incursioni del cabarettista Simone
…e a seguire la musica dei DJ Gigi d’Atmosfera e Robi B
Il tutto sarà anche trasmesso in diretta su Radio Bla Bla Network
( www.radioblabla.net )
Sarà allestita la mostra fotografica e sarà l’occasione per conoscere meglio i progetti di Umudufu e salutare i “partenti” di quest’estate.
L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà destinato al progetto per i ragazzi di strada di Ruhengeri – Rwanda, di cui vi racconteremo durante la serata.
Vi chiediamo di diffondere e promuovere questo appuntamento!
Per ogni chiarimento e informazione contattateci!
Murakoze!
Grazie!
Mariko
P.S.: ZonaColore è un posto molto spazioso ma vi chiediamo, per motivi organizzativi, di confermarci in modo non vincolante la vostra presenza e il numero dei vostri amici/parenti/conoscenti
martedì 2 giugno 2009
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