lunedì 13 settembre 2010

Rwanda

Da Parigi a Kigali: missione d'inchiesta su morte presidente Habyarimana.

È giunta a Kigali nel finesettimana la squadra francese, composta dai giudici Marc Trevidic e Nathalie Poux, con una quindicina di accompagnatori tra esperti e avvocati, per indagare sulle cause dell’attentato contro il “Falcon 50” a bordo del quale il 6 Aprile 1994 viaggiava il presidente ruandese hutu Juvenal Habyarimana. L’evento causò la morte del presidente, del suo omologo burundese Cyprien Ntaryamira e di altre persone (tra cui quattro membri dell’equipaggio francesi), e fu considerato la scintilla del genocidio ruandese. La missione cercherà di capire chi ha sparato, e da dove, i due missili terra-aria all’origine dell’esplosione all’atterraggio all’aeroporto di Kigali. Benché ufficialmente considerata la prima inchiesta “indipendente” per far luce su quella pagina buia della storia ruandese, la totale libertà di manovra dei magistrati non è scontata, sottolineano alcuni osservatori. Sulla vicenda si contrappongono due tesi, quella che vede coinvolti gli estremisti hutu, che già da tempo stavano pianificando l’uccisione in massa della comunità tutsi, e quella – avallata dal predecessore di Trevidic, il giudice francese Jean-Louis Burguière – che vede coinvolte persone vicine al presidente Paul Kagame, all’epoca a capo della ribellione che prese il potere dopo il genocidio. Le ipotesi di Bruguiere, che spiccò diversi mandati di cattura contro l’entourage di Kagame, determinarono la rottura delle relazioni diplomatiche con la Francia tra il 2006 e il 2009, periodo durante il quale Kigali ha rilanciato le sue accuse a Parigi per aver sostenuto il regime genocidario. I rapporti si sono progressivamente ristabiliti, ma le ultime settimane vedono di nuovo Kigali alle prese con accuse di gravi crimini commessi nell’est della Repubblica Democratica del Congo, la cui pubblicazione in un rapporto dell’Onu è prevista il prossimo 1° Ottobre.

Fonte: Misna

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