lunedì 5 ottobre 2009

Madagascar n.4

Diego Suarez: piccola città coloniale e antico porto sulla punta nord del Madagascar. Atmosfera e vicoli che a J. ricordano molto Cuba. La zona più commerciale ci ricorda la baixa nella nostra Beira. La sonnecchiosità e il caldo terrificante dellà città ci invitano ad un giorno di relax. Passeggiata per le stradine. Giro al mercato per comprare frutta e verdura. Un po' di tempo dedicato alle foto. E poi una bella pennica pomeridiana nella camera/cubicolo del nostro albergo, con giusto lo spazio per il letto, ma in compenso una bella abat-jour a luce rossa...più che un Hotel un Motel, meno male che non ci hanno fatto pagare a ore!!

Con un taxi R4 arancione, diviso con una coppia di giovani francesi, raggiungiamo Joffreyville, punto di partenza per visitare il parco della Montagna d'Ambra. L'unico albergo del paese non ci lascia mettere la tenda nel giardino, ma fortunatamente la guida del parco si offre di ospitarci nella casa della sua ex-moglie. Un bel risparmio e l'occasione di vivere, almeno per una notte, in una casa malgascia. Tutti gentilissimi. Il giorno dopo camminata di cinque ore nella foresta pluviale. Uccelli, camaleonti, gechi super-mimetici e gli immancabili lemuri, di cui abbiamo visto due nuove specie. Dopo il trekking saltiamo al volo su un taxi-brousse, incastrati alla bellemeglio per tre ore (soprattutto J). Arriviamo distrutti al paese successivo, Mahomasina, dove ci accoglie la nostra prima pioggia malgascia. Dopo cena sveniamo sul letto: ore venti (un record!!).

Per riposarci un po', organizziamo due giorni di trekking nel parco dell'Ankarana. Camminate estenuanti nella foresta secca e su rocce calcaree (le chiamano tsingy), erose dal vento e dall'acqua che le hanno rese delle punte acuminate. Anche qui una fauna incredibile e dei paesaggi meravigliosi.

Oggi alzataccia: partenza alle 5.30. Rotta verso sud-ovest, destinazione isola di Nosy Be. Strada bellissima. Dal finestrino vedo
terra rossa
palme, banani, acace ed eucalipti
villaggi di palafitte di legno e paglia
piccoli specchi d'acqua con bambini nudi che giocano.
Dopo tre ore di taxi ci spariamo mezzo'ora di barca per arrivare all'isola. Sbarcati su Nosy Be veniamo circondati da un ammasso di gente che ci offre di tutto: taxi, albergo, escursioni. A me offrono delle ragazze a buon prezzo! Riusciamo a scappare e ci infiliamo nel primo albergo/bettola che troviamo. Se possibile ancora più scrauso di quello a Diego Suarez. Domani ci aspetta un bel giro dell'isola in motorino: finalmente su due ruote!!
Dopo Nosy Be rotta su Nosy Komba dove ci spiaggeremo alla grande e ne approfitteremo per fare qualche immersione.
Alla prossima...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Foto!!!
pdx