Toliara: piccola cittadina di mare che ha visto periodi migliori per il turismo. Lungomare costellato di locali chiusi. Una fila chilometrica di Riscio' vuoti in attesa di un cliente. Alberghi deserti. La crisi politica di questo ultimo anno ha messo in ginocchio la popolazione, qui come in tutto il Madagascar. Sopravvivono, ma non sembra che se la passino bene. I pochi turisti sono, ovviamente, bersagliati senza tregua. Incontriamo un ragazzo italiano bloccato qui da un anno. Ci dipinge un quadro disastroso della zona Ci racconta che qui le ragazzine si vendono per pochi soldi ai bianchi vecchi e bavosi. La sera stessa, alla nostra pensione, lo vediamo coi nostri occhi. Che tristezza.
Anakao: dopo tre ore appollaiati su una piroga a motore arriviamo ad Anakao, a sud di Toliara. Una interminabile lingua di sabbia chiara bagnata da un mare turchese. Un paradiso. Ancora una volta la tenda ci fa risparmiare, e ci concediamo il lusso di una cena in riva al mare a base di pesce fresco grigliato. Unica pecca...dal vicino villaggio di pescatori, in festa da tre giorni, ci raggiungono due cose:
- una musica terribile sparata in aria tutta la notte da un altoparlante gracchiante
-una serie di stronzi galleggianti formato famiglia , portati dalla corrente. Infatti tutti gli abitanti del villaggio cagano con naturalezza sulla spiaggia (anche mentre passeggi romanticamente al tramonto!). Sembra che per loro sia ''disdicevole'' cagare in una latrina in casa...vabbuo'!
Adesso siamo di nuovo nella capitale, Antananarivo. Arrivati dopo una notte in cui abbiamo percorso tutta la Route Nationelle 7 incastrati nel solito furgoncino: 950 Km in più o meno diciotto ore. Culo rotto e freddo della madonna!!
Domani si vola verso nord...
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