Il 27 dicembre 2007 a Beira si è tenuta l’inaugurazione dei nuovi bagni pubblici (balnearios) costruiti dal Comune, in collaborazione con la mia associazione, in cinque “quartieri” della città (bairros), all’interno di un progetto di prevenzione delle epidemie di colera. E quindi, essendo tra quelli rimasti a Beira in quei giorni, mi è, anzi ci è toccato essere presenti per rappresentare la ONG. Un po’ la poca voglia di passare tutta la giornata a inaugurare dei cessi, un po’ l’attacco di squaraus con cui mi sono svegliato… insomma, si prospettava proprio una giornata di merda!! Ma devo ammettere che è stata un’esperienza interessante. Il tutto doveva iniziare molto presto, alle 7.30 ora mozambicana, che significa che non arriva nessuno prima delle 8.30; e infatti eravamo tra i primi, sotto ad un sole impietoso già dal mattino ad aspettare le autorità. Il programma prevedeva che ci si spostasse in cinque differenti bairros per inaugurare cinque diversi balnearios. Finalmente quando è arrivato il sindaco all’appuntamento, la carovana di jeep si è mossa per raggiungere la prima tappa, sfrecciando nei vicoli di sabbia tra le case e le capanne, evitando fossi, alberi caduti, stormi di galline razzolanti, facendosi largo tra le bici, saltando negli enormi buchi lasciati dall’ultima pioggia, tra lo sguardo un po’ sorpreso degli abitanti del bairro, invasi da questo branco di gipponi tirati a lucido per l’occasione. Appena arrivati, ci ha accolto un gruppo di donne che danzavano e cantavano, fasciate nelle loro capulane, dirette dalla coreografa, un donnone enorme con uno sguardo incazzoso e un fischietto con cui dettava il ritmo dell’instancabile torcida. Poi è iniziata l’inaugurazione, con tutti i suoi classici e immancabili rituali: il taglio del nastro, l’esposizione della targa (un po’ di pubblicità e autocelebrazione del comune e delle varie associazioni) e pure la bottiglia di spumante!..come quando varano le navi: dentro di me mi chiedevo dove avrebbero spaccato la bottiglia, sulla turca? Ma prima della bottiglia, una volta scoperta la targa, tutte quante le autorità, e pure noi, siamo entrati nei bagni per vedere l’opera terminata e per verificarne lo stato, una simpatica comitiva che entrava e usciva dai cessi con sguardi ammirati, commentando e provando continuamente a tirare lo sciacquone: a stento sono riuscito a rimanere serio; mi aspettavo che da un momento all’altro mi chiedessero di provare una turca, e a dire la verità un pensiero l’ho pure fatto! Poi dopo il giro di perlustrazione, la coordinatrice della giornata ha interrotto le danze e i canti per dare spazio ai discorsi di rito. Ma prima di dare la parola al sindaco, ha ringraziato la nostra associazione, e poi, senza preavviso, mi guarda e mi cede la parola in veste di rappresentante –Io??- mi guardo intorno, le altre due dell’associazione fanno un passo indietro, rimango in prima fila, silenzio, tutti che mi guardano -cazzo! e adesso?- Allora inizio a balbettare qualcosa in un portoghese stentato, ripetendo parole in un loop imbarazzante –obrigado…bem vindos…obrigado…mmhh…obrigado- insomma gran figura di merda! Finalmente prende la parola il sindaco che spara il suo discorso e bla bla bla. Dopo il discorso arriva il vassoio con spumante e bicchieri, il sindaco stappa la bottiglia, grandi applausi, alziamo i calici, e giù alla goccia un bel bicchierozzo di spumante caldo alle nove del mattino! Con tutti i presenti assetati che ci guardano scolarci la bottiglia. E poi via veloci verso nuovi cessi da scoprire!! Il rituale si ripete più o meno uguale, comitato di benvenuto, taglio, placca, giro nel cesso, sciacquoni, commenti. E dopo alcuni convenevoli, eccola la stronza che mi ricede la parola -ma stavolta ti frego- in macchina mi ero preparato un bel discorso carico di frasi di circostanza, con tanto di traduttore simultaneo in lingua locale, e tutto va liscio, applausi che fioccano –meno male!-, ma quando arriva la bottiglia il sindaco mi sorride e me la porge invitandomi a stapparla; vuoi l’imbarazzo, vuoi l’emozione…mi faccio prendere la mano e agito un po’ troppo la boccia…cazzo neanche fossi Valentino Rossi sul podio dopo il MotoGP: fiotti di spumante incontrollabili, dritti sui miei pantaloni e sulle scarpe del sindaco! E vai con la collezione di figure di merda, proprio la giornata giusta! Mi scuso imbarazzato ma nessun problema, il clima è sereno, il sindaco è in buona, carico di sorrisi pre-elettorali. E così ci sgolliamo un altro flut di spumante caldo a stomaco vuoto -se va avanti così mica ci arrivo all’ultimo cesso!- penso. E la stessa procedura si ripete altre tre volte, il sindaco sempre più sintetico e fiacco nei discorsi, io sempre più disinvolto e ubriaco, gli organizzatori sempre più frettolosi di chiudere la mattinata. E così, sotto un sole sempre più caldo, arriviamo all’ultimo balneario, dove il rappresentante del bairro dona al sindaco una capra e una gallina –e a me niente?- e il sindaco accetta, ringrazia, e se ne va verso la macchina con la gallina in mano e la capra al guinzaglio (povera, non sa cosa l’aspetta!). E finalmente ritorniamo verso casa, ce l’abbiamo fatta, da domani tutti avranno un posto nuovo e confortevole per cagare!
Che esperienza, da Geriatra a Milano a Inauguratore di cessi a Beira, carriera lampo!!
2 commenti:
Bellissimo racconto!!!
Sono veramente orgoglioso di avere un amico importante come te!!!
Si comincia inaugurando cose utili, devi preoccuparti quando comincerai ad inaugurare cose inutili.
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