mercoledì 16 settembre 2009

Madagascar n.1

Johannesburg in un giorno:
ore 4: arrivo alla stazione degli autobus. Corsa in Taxi all'ostello.
ore 5: per farci andare nella camerata a dormire ci chiedono di pagare l'intera notte, sti bastardi! Resistiamo sul divano. Alla fine cedono loro!
ore 10: colazione alla mega-caffetteria. Seduti al tavolo solo bianchi 'ncruattati. A servire ai tavoli...solo neri (?)
ore 10.30: frastornati da tutto il bendiddio assaporiamo il primo croissant dopo un anno!!
ore 11: camminata nel quartiere. Tutti bianchi. E tutti in macchinoni. Mega villoni tipo Beverly Hills. Bellissimi giardini. Alte recinzioni. Filo spinato o con corrente elettrica.
ore 12: Ne all'ostello ne all'ufficio del turismo qualcuno ci dice cosa cazzo c'è da vedere in sta città. Decidiamo di fare un giro in centro (di solito funziona!).
ore 12.30: prendiamo un mini-bus collettivo (anche per la nostalgia degli chapa mozambicani!). Qui solo neri. Usciamo dall'artificialità della zona residenziale. Inizia la città. Attraverso il finestrino scorrono immagini che ho già visto nei film ammerecani, tipo Harlem a New York.
ore 13: scendiamo alla fermata degli chapa e camminiamo verso il centro città. Palazzoni. Strade affollate. Mercatini. Confusione. E' incredibile. Non vediamo un solo bianco in mezz'ora di camminata. Ci sediamo a riposare e ci viene il dubbio che l'integrazione sia solo una bella teoria.
ore 15: Mini-bus per Melville, quartiere con eventi musicali e locali.
ore 15.30: Ci troviamo a Marvin, o qualcosa del genere, quartiere popolare periferico. Restiamo sullo chapa e torniamo indietro.
ore 16: decidiamo di tornare verso l'ostello. Chiediamo indicazioni ma sembra che nessuno in sta merda di città sappia arrivare nella zona nord. Gandhi Square, piazza degli autobus nel centro città, duemila fermate. Nessun cartello. Poche indicazioni. Finalmente un ragazzo ci illumina: dovete prendere l'80.
ore 16.30: iniziamo a vedere qulche bianco che spunta dagli uffici.
ore 17: dopo un'ora di attesa e dueppalle enormi arriva l'80. Due piani di Bus.
ore 17.30: imbottigliati nel traffico post-ufficio (stringo le chiappe immaginandomi tra pochi mesi fermo nella tangenziale di Milano!).
ore 18: arrivati.
Conclusione n.1 se sei un turista senza macchina o tanti soldi e hai poco tempo...stattene in albergo a leggere un buon libro.
Conclusione n.2 incredibile come si avverta la netta divisione tra la città bianca e quella nera.
Conclusione n.3 dopo due anni a Beira tanto sfarzo ti lascia perplesso.

MADAGASCAR
Antananarivo (come se fosse Antani):
Altitudine 1500 metri. Luce forte. Colori vivi. Mal di testa e raspino in gola (inquinamento?). Tutto un sali-scendi. Case strette. Scalinate spacca-gambe dappertutto. Gente differente alla "Africa" a cui siamo abituati. Bassini. Pelle più chiara. Tratti asiatici. Nessuna sensazione di pericolo. Tutti gentili. Venditori ambulanti. Povertà. Un po' di immondizia in giro. A tratti odori forti di piscioemmerda. Traffico. Macchine scassatissime: 2CV, R4, Peugeot 106. Giro in taxi su una duecavalli che arranca sulle ripide salite...mitico!! Visita guidata (è impossibile dire di no alle duecento guide locali che ti assaltano) alla zona alta, dove si trova l'antico palazzo reale (che è fady, ossia taboo, indicare con l'indice teso). Qui si domina la città. Scorci bellissimi nelle viottole tra le casette dai tetti spioventi. Balconcini con i panni stesi e fiori. Sembra di essere in un paesino di montagna. Tra tutte le cose che ci dice Patrick, la nostra guida che parla anche italiano, una mi rimane impressa più di tutte: ancora adesso in Madagascar, è obbligatorio circoncidere i propri figli. E secondo l'antica tradizione malgascia, il nonno materno (è una società matriarcale) accetta nella famiglia il nuovo nipote mangiandone il prepuzio con una banana! Per poco non vomitiamo davanti al palazzo reale, sarà fady pure questo?

Domani si va verso sud, nelle highlands...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

grande gian continuate così.
io sono appena tornato da zambia e malawi.
tutto bello, ve li consiglio. unico brivido, nel ritorno da blantyre il bus in discesa ha rotto i freni: hai presente scene tipo "die hard"?
alla fine ce la siamo cavata gracias a deus.

un abbraccio e buona continuazione
andrea il sopravvissuto

Unknown ha detto...

Che bello leggere i vostri aggiornamenti...tra il vostro viaggio e Londra...beh, leggo e mi dico "ma perche', perche' son qui?!". Quanto a Johannesburg...son contenta che le impressioni siano le stesse..che sta roba di integrazione e fine dell'apartheid sono solo gran frottole formali, ma nella realta'...bleah!
Un abbraccio e al prossimo aggiornamento.
L.

Anonimo ha detto...

vi sto seguendo...(attenzione!)
Continuate a renderci partecipi!
Giuliana

Elisa ha detto...

tanto choque e já tinham passado uma semana em Maputo... imagina se era directo Beira Jo'burg...

eu também vos estou a seguir... atenção!!!!!!