martedì 8 settembre 2009

Aggiornamento

Rieccomi dopo settimane di assenza.
Il 26 di Agosto é stato il mio ultimo giorno di lavoro (sigh!). Dopo due anni abbiamo lasciato Beira e stiamo per lasciare il Mozambico. Abbiamo passato le ultime settimane tra preparativi, valigie, saluti. Ogni giorno una festa di despedida, per salutare gli amici, i colleghi dell’universitá e dell’ospedale, il personale della associazione. L’ultimo giorno é stato pazzesco: svuotare la casa dalle cose accumulate in due anni di vita, e nello stesso momento preparare gli zaini per un viaggio di tre mesi. Sí, perché prima di ritornare in Italia ci siamo regalati un “giretto”: Mozambico, Madagascar, Kenya, Tanzania, Malawi. Per poi ritornare a Beira ed assistere alla Laurea degli studenti di medicina che ho seguito in questi anni (i miei bambini!!)

Le tappe del viaggio:
Partenza da Beira. Due tipi con una pseudo-divisa tentano di darci una multa per avere pisciato vicino ad un albero non lontano dalla stazione degli chapa! (Peró nessuno dice niente quando la gente si mette a cagare in spiaggia!! nda). Dopo una lunga discussione e l’intervento in nostro favore di due agguerite sciure, ce la caviamo con una stretta di mano farcita con 50 Meticais (cazzo giá il primo pizzo del viaggio!). Poi ci spariamo otto ore di viaggio seduti su uno sgabello incastrati tra sacchi di patate e farina.

Arriviamo a Vilankulos. Quattro giorni di svacco, dormite e camminate sulla spiaggia. Nessuna immersione, troppo stanchi e infreddoliti (l’inverno mozambicano sta durando piú del solito).

Schiacciati dentro ad un furgone/gabbia come animali, ritorniamo sulla strada principale, dove ci incontriamo con Bas, un amico olandese di Beira. Con lui andiamo a Inhambane/Tofo. Bellissimo, anche se un po’ troppo turistico. Finalmente immersioni, tra mille pesci ed enormi mante. Seduti al bar a bere una birretta, assistiamo allo spettacolo meraviglioso delle balene che saltano e spruzzano enormi getti d’acqua. In questo periodo su tutta la costa si possono vedere gruppi di balene che migrano verso Nord lungo il canale tra il Mozambico e il Madagascar.

Ora siamo a Maputo, dopo un viaggio sicuramente piú comodo dei precedenti, anche se con un leggero ritardo dovuto ad una gomma scoppiata. Siamo a casa di una amica, Elisa, che ci fa conoscere una cittá che non ci aspettavamo. Frastornati. Palazzoni, vetrine, luci, macchinoni, lusso. Ma anche un bellissimo lungo mare, spiaggia, vita notturna, musica dal vivo, centri culturali, musei. Nessun bairro dentro la cittá. Tutte le baracche sono rimaste fuori, nella periferia. Povertá ce n’é, solo che la nascondono. E come in tutte le grandi cittá, ancora piú stridente é la differenza tra chi ha la grana e chi tira a campare. Beira sembra distante anni luce. Mi incazzo nel vedere come il boicottaggio politico (Beira e la provincia di Sofala sono storicamente della destrorsa Renamo) stia uccidendo la seconda cittá del Mozambico per importanza storico-commerciale e numero di abitanti.

Tappa successiva Johannesburg, per prendere l’aereo che ci porterá ad Antananarivo, capitale del Madagascar!!
Alla prossima…

2 commenti:

Davide ha detto...

Ciao voi due, come state? seguo spesso il blog e conosco le novita' che scrivete.
Buon viaggio
Dah

Anonimo ha detto...

che bello e che invidia!!!immagino la tristezza della partenza....ma vi aspetto in Italia!!!
baci
silvia